26 febbraio 2024

WEF: i 10 rischi globali per il 2024

Pubblicato in: Financial Advise

Gli effetti della crisi climatica. La disinformazione creata dall'intelligenza artificiale. Una polarizzazione sempre più marcata delle posizioni politiche dei vari partiti e forze sociali. E poi l'inflazione e gli attacchi informatici. Sono questi, secondo il World Economic Forum, i cinque maggiori rischi per il futuro, le spie da monitorare con maggiore attenzione per capire dove andrà l'economia globale.
Nel suo consueto Global risk report, reso noto a Davos, in Svizzera, il 10 gennaio scorso durante il Forum economico mondiale, la fondazione nata nel 1971 per iniziativa dell'economista Klaus Schwab ha messo in fila i rischi su cui gli esperti devono concentrarsi per fornire ai propri clienti consigli preziosi su come gestire i propri risparmi, evitando brutte sorprese e cogliendo le opportunità offerte dal contesto attuale.
Sì, perché come in ogni situazione di cambiamento i tanti fattori che minacciano di danneggiare l'economia mondiale possono diventare anche un punto di partenza per trovare soluzioni redditizie. Basti pensare a un'azienda specializzata in cybersecurity o capace di trovare soluzioni agli effetti più nefasti della crisi climatica: è in queste realtà che i risparmiatori possono trovare soddisfazioni.
Secondo il Global risk report del World Economic Forum, tra tutte quelle presenti ci sono due categorie di rischio che preoccupano particolarmente: nel breve termine (orizzonte temporale di due anni) sul podio delle minacce svetta la disinformazione, mentre nel lungo periodo (orizzonte temporale di 10 anni) a fare maggior timore sono i rischi climatici da eventi estremi.



World Economic Forum: ambiente in cima alla lista delle preoccupazioni

Il rapporto annuale del World Economic Forum presenta i risultati del Global risks perception survey (Grps), un sondaggio che raccoglie le opinioni di quasi 1500 esperte ed esperti provenienti da ogni parte del mondo. Lo studio – come accennato - analizza i rischi globali attraverso due periodi temporali: quello breve, di due anni, e quello lungo, valido per il prossimo decennio.
È insomma un'utile guida per chi vuole pianificare l'orizzonte di massima della propria azienda o dei propri risparmi cercando di tenere in considerazione tutte le principali insidie del domani, quelle che la fondazione svizzera definisce “rischi globali”, intesi come “la possibilità che si verifichi un evento capace di avere un impatto negativo su una significativa percentuale del Pil globale, della popolazione o delle risorse naturali”.
Per la maggioranza degli esperti intervistati c’è il pericolo di un rischio di catastrofi globali nei prossimi due anni, con una prospettiva ancor più negativa nel decennio successivo. Lo scenario è dunque d'incertezza, con la presunzione da parte di molti che le cose non andranno a gonfie vele per il mondo. Lo scenario “stabile”, cioè con “basso rischio di catastrofi globali”, è stato previsto solo dal 15% degli intervistati nel breve periodo, e dall'8% nel lungo periodo.
A dominare la classifica sono i rischi derivanti da catastrofi naturali, da perdita di biodiversità e dalla crisi climatica. Circa due terzi dei partecipanti al sondaggio Grps credono che le condizioni meteorologiche estreme rappresentino il fattore di rischio maggiore, quello che più probabilità di innescare una crisi su scala globale. Questo è particolarmente valido per il lungo periodo, vale a dire i prossimi dieci anni.



Al voto quasi metà della popolazione mondiale

Diversa invece la graduatoria per i prossimi due anni. Anche qui hanno grande spazio i rischi ambientali, ma in cima al podio delle minacce per il biennio 2024-2025 c'è la disinformazione. Il motivo è presto detto. Tra quest'anno e il prossimo nel mondo andranno a votare circa 3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale.
L'uso diffuso di disinformazione, si legge nel rapporto, “potrebbe mettere a rischio la legittimità dei nuovi governi eletti, causando disordini che potrebbero manifestarsi sottoforma di confronti civile, ma anche di proteste violente, crimini d'odio e terrorismo”.
Come ricorda tuttavia nella prefazione del rapporto Saadia Zahidi, Managing Director del World Economic Forum, “sebbene tutto ciò generi incertezza nel breve termine, lascia anche spazio alla speranza. Accanto ai rischi globali e i cambiamenti che definiscono 'l’era in corso, esistono opportunità per ricostruire fiducia, ottimismo e resilienza nelle nostre istituzioni e nella società”.
Si tratta di capire quali sono queste opportunità e di coglierle nel momento giusto. Anche per chi vuole mettere a frutto i propri risparmi: per questo il consiglio di un esperto informato sugli scenari globali può risultare fondamentale.


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