12 marzo 2025

Marzo sui mercati: perchè è mese (a volte) pazzerello

Pubblicato in: Economia & Mercati

“Siamo pronti a utilizzare la nostra gamma completa di strumenti per sostenere il flusso di credito alle famiglie e alle imprese”. Così, al termine di una riunione della Fed, convocata straordinariamente di domenica, Jerome Powell comunicava ai mercati e al mondo il grande passo deciso dalla banca centrale statunitense: portare i tassi d’interesse a zero. Era il 15 marzo del 2020 e quella fu una decisione simbolica e storica alla quale, nei mesi successivi, la Fed avrebbe aggiunto l’acquisto di almeno 700 miliardi di dollari in obbligazioni , 500 miliardi in titoli di Stato e il resto in titoli garantiti da ipoteca come sforzo per stabilizzare i mutui per la casa.


Fed a tutto campo nel marzo del 2020

L’eccezionalità del momento era data da una pandemia al galoppo che, oltre a contagiare il mondo, stava spingendo l’economia in recessione. È qui che la Fed, con Jerome Powell, fece la prima grande mossa, talmente grande da ricevere il plauso del presidente Donald Trump, allora al suo primo mandato. All’epoca Trump dichiarò: “La decisione della Fed di abbassare i tassi mi rende molto felice”. Lo stesso plauso non arrivò dai mercati, però, che il giorno successivo reagirono con nuove vendite. In pochi giorni, i ribassi portarono le Borse nel cosiddetto “Bear market”, anche noto come “mercato Orso”.

Tra panico e stato di emergenza, Powell si ritrovò ad annunciare nuove misure straordinarie di acquisto senza limiti di bond. Contro il rischio di una nuova Grande Depressione, la Fed scese in campo spingendosi, per la prima volta nei suoi 106 anni di storia, a offrire sostegno diretto ad aziende, famiglie e municipalità.


Neanche Lagarde (BCE) si tirò indietro

Un’altra protagonista di quel momento fu la presidente della Banca Centrale Europea Christine Madeleine Odette Lagarde: chiamata da poco a sostituire Mario Draghi, Lagarde si trovò al battesimo del fuoco e – persino lei, avvocatessa, ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ex ministro dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego – in un momento di difficoltà. Dopo il doveroso taglio dei tassi, effettuato con il machete, pronunciò la frase “non siamo qui per abbassare gli spread”, attirando su di sé l’acredine dei media e del popolo. Fu infatti male interpretata, ma aveva un intento costruttivo: quello di responsabilizzare, cioè, la politica, affinché anch’essa facesse la sua parte.


Le misure straordinarie delle banche centrali

In quel momento, oltre a portare i tassi a zero – un livello storico – le banche centrali agirono con misure straordinarie. Una su tutte fu la Banca del Giappone, che attraverso gli ETF comprò indici di Borsa. E la politica?

• Gli Stati Uniti attuarono il CARES Act (Coronavirus Aid, Relief, and Economic Security), con 2,2 trilioni di stimoli economici .

• L’Europa varò il megapiano europeo Next Generation EU (750 miliardi di euro), che tutti conosciamo come PNRR .

Un sostegno planetario, una pioggia di miliardi in tutte le valute del mondo per salvare l’economia dalle tenebre della recessione. Olivier Blanchard, docente al MIT ed ex capo economista presso il Fondo Monetario Internazionale, poco tempo prima aveva profetizzato: “Alla prossima crisi, la Fed sarà autorizzata a comprare azioni e ‘cose’”. Ci siamo andati molto vicino.


Tutti i precedenti di marzo sui mercati

“Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello”, dice la saggezza popolare. E non è solo una questione meteorologica. Quante volte, in passato, abbiamo visto proprio in questo mese i mercati impazzire, travolti dalla volatilità, inabissarsi o al contrario risorgere dalle tenebre?

• Nel marzo del 2000 ci fu la bolla internet.

• Nel marzo del 2003 assistemmo all’inizio della guerra in Iraq.

• Nel marzo del 2008, il salvataggio di Bear Sterns.

• Nel marzo 2009, la rinascita di Wall Street.

• Marzo 2011, il terremoto a Fukushima.

E questo solo per citare i casi più eclatanti. Nel marzo del 2020 i mercati registrarono forse l’apice della follia. L’Oracolo di Omaha Warren Buffett commentò quei giorni di totale smarrimento con questa battuta epica: “Se vivi abbastanza a lungo, sui mercati potrai vedere di tutto. Io sono dovuto arrivare a 89 anni per sperimentare una cosa del genere”. Alla quale, com’è accaduto molte altre volte in passato, ha fatto comunque seguito un recupero.


Le lezioni di marzo, un mese (a volte) pazzerello

Un mese pazzerello, quindi, che però, con le sue crisi, ci insegna molte cose: che bisogna stare attenti alle esagerazioni, che non si deve cedere al pessimismo, e che nei momenti più difficili il mondo fa quadrato per l’interesse comune.


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