30 giugno 2020

Investire, nuovi trend e spunti emersi durante la pandemia

Pubblicato in: Economia & Mercati

La pandemia ha avuto tanti effetti negativi sulle nostre vite. Tuttavia, c’è anche un lato positivo che le va riconosciuto: ha accelerato il percorso verso la digitalizzazione, una cosa non di poco conto per un paese come l’Italia da sempre accusato di essere allergico alla modernizzazione. E se il lockdown ha fatto sì che lo smart working, i servizi di food delivery e le videoconferenze diventassero parte della nostra vita quotidiana, idee nuove e vecchie si sono fatte vive negli investimenti finanziari. Anche in questo caso, infatti, molti trend che già si stavano consolidando prima della crisi, si sono imposti ancora di più all’attenzione degli investitori. Oggi facciamo i conti con una crisi importante, ma tutte le crisi del passato hanno avuto tra loro qualcosa in comune: prima o poi sono finite. In tutte, i mercati sono scesi per poi risalire. E sono in tanti a scommettere che sarà così anche stavolta. Ma su cosa si può puntare in un’ottica di medio-lungo termine, che quindi punta lo sguardo ben al di là del momento attuale di grande volatilità?



Obiettivo numero uno: investire nella ripresa della PMI

Il primo trend - se pensiamo all’Italia - sarà la fame di liquidità e la voglia di fare. Questo fa pensare ai Piani individuali di Risparmio (Pir): sono strumenti che godono di incentivi fiscali per chi mantiene il proprio investimento per almeno cinque anni e sono pensati apposta per convogliare parte del grande risparmio privato italiano (si parla di oltre 1.500 miliardi bloccati sui conti correnti) al finanziamento delle PMI italiane. Nel decreto rilancio, inoltre, il governo ha introdotto i Pir alternativi: prodotti finanziari che si rivolgono a una clientela facoltosa, godono di agevolazione fiscale e permettono di investire 150mila euro ogni anno fino a un tetto massimo di 1,5 milioni in aziende italiane diverse da quelle inserite negli indici FTSE MIB e FTSE Italia Mid Cap.



Il settore dell’healthcare sarà il primo a riprendersi

Uscendo dall’Italia e rivolgendo lo sguardo altrove, l’emergenza coronavirus ha fatto capire ancora di più l’importanza del settore sanitario. E ci ha ricordato che, per quanto riguarda i Paesi sviluppati, il trend di invecchiamento della popolazione è ormai consolidato. In questo senso, in un’ottica di breve ma anche di lungo termine, le aziende impegnate nel mondo healthcare, della produzione di dispositivi medicali, o di supporti avanzati come la telemedicina, possono fornire spunti d’investimento interessanti. Anche perché questo settore, una volta che i sistemi sanitari smaltiranno l’ondata di contagi, riprenderà velocemente i ritmi di lavoro precrisi. E, in ottica di lungo periodo, non è previsto un calo della domanda di chirurgia robotica ma, anzi, il trend rimane ben puntato verso l’alto.



Una montagna di dati ci sommergerà

Allo stesso modo, la crisi ha fatto scoprire la spesa online alle persone. Un colosso dell’e-commerce come Amazon, per esempio, nei mesi della crisi non ha fatto che aumentare la sua capitalizzazione di Borsa. E il mondo, che nel frattempo ha imparato a usare le videoconferenze di Zoom e compreso l’importanza di un’infrastruttura di rete che funzioni quando le persone lavorano da remoto, si preparerà a investire pesantemente nella digitalizzazione dei processi. L’avvento del 5G è alle porte, peraltro, e con esso aumenterà enormemente il flusso di dati sulla rete. Questi saranno da immagazzinare nei data center, da analizzare per chi si occupa di big data e da proteggere per chi di mestiere offre soluzioni di cybersecurity.



La sostenibilità non è più solo marketing

Ultimo, ma non certo per importanza, viene il mondo degli investimenti sostenibili. Con un occhio di riguardo alla componente ambientale. Durante la pandemia abbiamo visto crollare il prezzo del petrolio mentre auto e voli si fermavano, nelle città si è abbassata la nube di smog ed è migliorata la qualità dell’aria. Una situazione piacevole, che sarebbe bello continuasse anche quando la vita avrà ripreso appieno il suo corso. E che ha fatto emergere con forza i discorsi sugli incentivi alla mobilità sostenibile e per il perfezionamento della produzione di energia sostenibile. Un trend, quest’ultimo, di cui si parla da anni e che il coronavirus ha solo contribuito a rendere più forte.


NOTA DI REDAZIONE: gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 
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