
Vincoli: un primo passo verso la pianificazione finanziaria
Gli italiani, grandi sostenitori della liquidità in portafoglio, continuano a prediligere strumenti di risparmio come i depositi e i buoni fruttiferi. A riprova di ciò, ci sono i dati del Rapporto Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane, secondo cui “i prodotti finanziari maggiormente presenti nei portafogli degli intervistati sono certificati di deposito e buoni fruttiferi postali, seguiti da titoli di Stato, fondi comuni di investimento e obbligazioni”.
Bisogna però tener conto del fatto che dal perimetro dell’indagine sono esclusi quanti detengono solo strumenti base di gestione del risparmio (conti correnti bancari e postali, libretti bancari e postali non vincolati, conti di deposito remunerato ma non vincolato, oppure solo piani di accumulo previdenziale). Il campione, infatti, rappresenta la popolazione dei decisori finanziari italiani che dichiarano di possedere una o più attività finanziarie, definiti “investitori”.
Ciò premesso, l’analisi delle scelte di portafoglio posiziona i depositi vincolati al quinto posto della classifica. I depositi vincolati, si sa, sono conti deposito il cui denaro non si può smobilizzare prima della scadenza del vincolo temporale stabilito. Ma ha ancora senso mettere i risparmi in uno strumento di questo tipo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima porcene un’altra.
Con i tassi in calo, quanto convengono realmente i depositi?
Tra il 2022 e il 2023, le banche centrali hanno ripetutamente alzato i tassi di interesse per tenere a bada l’inflazione: da noi, nell’area dell’euro, la Banca Centrale Europea presieduta da Christine Lagarde ha avviato i rialzi nel luglio del 2022 e ha proseguito fino al settembre del 2023. A giugno del 2024, la prima di quattro revisioni al ribasso, tutte da 25 punti base. Se con i rialzi operati dalle banche centrali – dopo anni di tassi vicini allo zero – i vincoli sono tornati a offrire un rendimento, ora che il panorama sta cambiando di nuovo e la BCE ha avviato una nuova fase di allentamento monetario, ha un senso investire almeno in parte in questi strumenti?
Possiamo dire che sì, ha senso destinare una parte dei risparmi a uno strumento di questo tipo, sempre nell’ottica di un’adeguata diversificazione, considerato anche il fatto che difficilmente i tassi torneranno a zero. Il vincolo può rivelarsi una valida soluzione, per esempio, per il fondo di emergenza, che è bene che tutti i clienti abbiano.
Chiunque – persona o famiglia – dovrebbe dotarsi infatti di una riserva di liquidità che consenta la normale sussistenza per un periodo di tempo di tre-sei mesi. Si tratta, naturalmente, di un arco temporale del tutto indicativo: l’effettivo ammontare dipende dalla specifica situazione e dall’avversione al rischio del cliente. Non bisogna però mai esagerare, cadendo negli eccessi italiani che, quasi sempre puntualmente, le ricerche ci confermano.
Depositi vincolati: uno strumento di educazione finanziaria
I vincoli possono inoltre diventare strumenti di educazione finanziaria per i risparmiatori, quelli che non sono stati inclusi nel campione Consob perché detengono solo strumenti base di gestione del risparmio. Infatti, possono rappresentare un primo passo verso una gestione realmente efficiente del capitale accumulato. Ma sono, appunto, solo un primo passo. Una prima pennellata, se vogliamo, su una tela che dovrà essere molto più composita, se si vogliono soddisfare adeguatamente non solo le esigenze di liquidità (che, come abbiamo visto, fanno parte del quadro), ma anche gli importanti bisogni di protezione e di pianificazione per il futuro.
In questo senso, è chiaro che il ruolo del consulente finanziario è imprescindibile: solo il consulente può aiutare il risparmiatore ad affiancare ai prodotti che soddisfano il bisogno di liquidità i necessari strumenti di tutela e protezione e gli strumenti finanziari (i fondi d’investimento, per esempio) che, anche con un approccio graduale, possono valorizzare nel tempo il risparmio accumulato.
Aiutando il risparmiatore ad andare oltre la liquidità, la consulenza di un professionista può portare reale efficienza a tutto il risparmio, per il raggiungimento degli obiettivi di vita.