L’Italia recupera terreno: arriva una strategia nazionale per l’educazione finanziaria
Dopo anni di ritardi accumulati rispetto agli altri Paesi Sviluppati, l’Italia compie finalmente un passo significativo in tema di educazione finanziaria. La legge di conversione del cosiddetto Decreto Salva-Risparmio, pubblicata in Gazzetta Ufficiale a febbraio, contiene al suo interno un emendamento dedicato: la novità principale riguarda la decisione di introdurre una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. L’obiettivo consiste nel coordinare tutte le iniziative varate sul territorio, finora ampiamente lasciate all’iniziativa dei singoli promotori, nonché definire le modalità con cui integrare l’educazione finanziaria all’interno delle attività scolastiche.
Nel dettaglio, l’emendamento – promosso da Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze della Camera, e Mauro Maria Marino, presidente della Commissione Finanze del Senato - prevede uno stanziamento iniziale di un milione di euro e la costituzione di un comitato di esperti da parte dei ministeri dell’Economia e della Finanza e dell’istruzione. Il comitato, composto da delegati del governo e rappresentanti delle diverse categorie, tra cui uno dei consumatori e uno della consulenza finanziaria, dovrà mettere a punto la strategia entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge: l’auspicio è quello di partire entro l’estate del 2017.
La legge inoltre, ha evidenziato Maurizio Bernardo, pone “grande attenzione alla parte del risparmio a fini previdenziali, per consentire ai cittadini di acquisire le conoscenze di base per programmare i piani pensionistici”. Organismi come Ocse e Consob hanno ribadito più volte che l’Italia è tra gli ultimi Paesi industrializzati per alfabetizzazione economico-finanziaria. Ora, prosegue il presidente della Commissione Finanze della Camera, “vogliamo dare più informazioni e una cultura generale sul mondo delle banche, delle assicurazioni e del risparmio previdenziale”. Non solo: “Questa legge potrebbe essere l’occasione per proporre una formazione adeguata anche a chi propone e vende prodotti finanziari”.
L’obiettivo in ogni caso, non è quello di creare degli esperti di finanza, ma di dotare i cittadini di tutti gli strumenti necessari per prendere decisioni consapevoli in tema di risparmio e investimenti.
È ancora presto per formulare un giudizio: per vedere i primi risultati concreti bisognerà aspettare le prime decisioni del comitato istituito da Mef e Miur. Sicuramente però l’approvazione della legge costituisce un passo nella direzione giusta verso una maggiore alfabetizzazione finanziaria dei cittadini.