17 giugno 2018

La carica dei 56mila consulenti. Ecco cosa è emerso dalla Relazione annuale 2017 dell’Ocf

Pubblicato in: Financial Advise

Competenza, professionalità, affidabilità ed esperienza: sono queste le doti principali che ogni consulente finanziario dovrebbe avere per affermarsi, agli occhi del cliente, come guida insostituibile verso scelte di investimento adeguate e consapevoli. Parola di Carla Rabitti Bedogni, presidente dell’Ocf - l’organismo che gestisce l’Albo unico dei consulenti finanziari - intervenuta in occasione della presentazione alla Camera dei Deputati della Relazione annuale 2017.


Quello che stiamo vivendo è un periodo di grande fermento per il settore della consulenza finanziaria, a partire dalle novità normative – dall’entrata in vigore della Mifid 2 al recepimento della Insurance Distribution Directive – IDD. Siamo alla fine di un percorso di riorganizzazione normativa dell’industria iniziato del 2015 e siamo alle soglie di un sistema di vigilanza a due livelli, con l’Ocf che vigilerà sui consulenti finanziari e la Consob che controllerà l’Ocf. “Un gioco a somma positiva che consentirà un grado di vigilanza maggiore e più efficace” ha commentato il commissario Consob Paolo Ciocca.


La sfida che regolatori e vigilanza si prefiggono con i numerosi interventi normativi è proprio quella di proteggere i risparmiatori, specialmente quelli più deboli, che con le loro attitudini e conoscenze rischiano di fare scelte sbagliate e non adeguate, danneggiando non solo sé stessi ma anche il mercato nel suo complesso.


È proprio qui che entrano in gioco i professionisti della consulenza, che rimangono fondamentali e impossibili da sostituire con algoritmi e soluzioni digitali. “È indubbio che la prestazione del servizio per via digitale, prescindendo da un rapporto diretto tra persone, non sarà mai in grado di raggiungere appieno l’obiettivo principale che muove la regolamentazione finanziaria, vale a dire la tutela del risparmio e il servire al meglio gli interessi dei clienti”, commenta Rabitti Bedogni.
“Solo un confronto diretto tra intermediario/consulente e cliente è in grado di tutelare realmente il risparmiatore e renderlo consapevole della necessità di pianificare per tempo i propri obiettivi di vita, supportandolo nell’assunzione di decisioni di investimento conformi alle proprie esigenze, e aiutandolo a superare l’apprensione nel prendere decisioni finanziarie”.


Venendo ai numeri del settore, nel 2017 le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede hanno realizzato una raccolta netta record pari a 39,2 miliardi di euro, con un aumento del 18,9% rispetto al 2016. E anche i numeri di Ocf sembrano incoraggianti: gli iscritti all’albo a fine 2017 erano quasi 56.000, +1,4% rispetto al 2016. Non solo: “i primi tre mesi del 2018 sembrano confermare un trend positivo nelle nuove iscrizioni: i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede sono già oltre il numero di 56.300”, ha aggiunto la presidente dell’organismo. Ciliegina sulla torta, sono finalmente in aumento le donne nel settore della consulenza finanziaria, anche se ad oggi le presenze femminili costituiscono soltanto il 21% della popolazione complessiva dell’albo.

Per concludere, Rabitti Bedogni ha ribadito l’impegno dell’Organismo nel proteggere gli interessi degli investitori: “non possiamo pretendere di riuscire a far diventare tutti i cittadini consulenti finanziari, ma possiamo, attraverso i consulenti, cercare di tutelare i loro interessi che coincidono con quello previsto dalla Costituzione sulla tutela del Risparmio”.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.

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