11 giugno 2024

Famiglie e industria del risparmio: il punto di Banca d’Italia

Pubblicato in: Financial Advise

L’Italia non è condannata alla stagnazione. Anzi, ha enormi potenzialità. A patto che riesca a liberarsi della “zavorra” del debito pubblico. Parola del governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, che nelle sue prime considerazioni finali in questa veste (è stato nominato lo scorso novembre) si è soffermato sulla necessità di “liberarci del fardello”, spiegando che potremo farlo soltanto “coniugando prudenza fiscale e crescita”.
“Quanto più la prospettiva di riduzione del debito sarà credibile, tanto minori saranno i rendimenti che gli investitori chiederanno per detenerlo. Ciò renderà a sua volta meno arduo l’aggiustamento”.
Quanto ai tassi di interesse, “per i prossimi mesi, se i dati risulteranno coerenti con le attuali previsioni, si profila un allentamento delle condizioni monetarie”. Una buona notizia per tutti, ma soprattutto per le famiglie italiane.



Quali segnali arrivano dalle famiglie italiane?

Com’è consuetudine, le considerazioni finali del governatore di Bankitalia hanno accompagnato la presentazione della Relazione annuale dell’autorità , che offre un punto sull’economia, i mercati, le famiglie. Riguardo a quest’ultimo argomento, dalla Relazione annuale si apprende che nel 2023:
il reddito disponibile delle famiglie ha continuato a espandersi, sostenuto dall’aumento dell’occupazione;
il potere d’acquisto è lievemente sceso, per via dell’inflazione ancora elevata;
è proseguita la crescita dei consumi, sebbene in misura inferiore rispetto al 2022.
L’incremento della spesa è stato marcato per i servizi, che ancora beneficiano del recupero delle attività a maggior contatto sociale dopo il periodo della pandemia, e per i beni durevoli.
Il tasso di risparmio è nuovamente sceso, portandosi sui valori più modesti almeno dagli anni Sessanta: a pesare sono stati la minor propensione al risparmio delle famiglie più benestanti, verosimilmente temporanea, le difficoltà di risparmio delle famiglie con redditi più bassi e un allentamento della spinta precauzionale.



Ricchezza, reddito e debiti delle famiglie

L’anno scorso la ricchezza netta delle famiglie – che corrisponde al valore delle attività finanziarie e reali al netto delle passività – è cresciuta in linea con il reddito disponibile.
Salita, grazie al rialzo dei prezzi delle attività, la ricchezza finanziaria lorda. Interessante notare come le famiglie abbiano modificato la composizione del portafoglio finanziario, aumentando gli investimenti in titoli obbligazionari e riducendo i depositi a vista.
Anche la ricchezza detenuta in attività reali è aumentata, nonostante il mercato immobiliare abbia continuato a indebolirsi, risentendo del costo dei finanziamenti.
Il rapporto fra debiti e reddito disponibile delle famiglie è diminuito e si conferma molto più contenuto rispetto ai maggiori Paesi dell’area euro. A fronte dell’espansione dei debiti per finalità di consumo, soprattutto quelli destinati all’acquisto di mezzi di trasporto, la crescita dei mutui si è fermata. E nonostante i più elevati tassi di interesse, i ritardi nel pagamento dei mutui a tasso variabile sono aumentati in misura limitata.



Ricchezza finanziaria e industria del risparmio gestito

Queste indicazioni si aggiungono a quelle precedentemente arrivate dal Rapporto sulla Stabilità Finanziaria, il primo dei due del 2024. Secondo tale Rapporto, nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024 il patrimonio dei fondi comuni aperti gestiti da gruppi italiani è aumentato dell’11%, a 606 miliardi di euro, grazie all’incremento del valore delle attività detenute.
Nello stesso periodo la raccolta netta è stata negativa per 4,4 miliardi: i dati hanno continuato a risentire della riallocazione degli investimenti dei risparmiatori verso i titoli di debito, una riallocazione iniziata a seguito del rialzo dei rendimenti.



Non solo titoli di Stato e liquidità: il risparmio e gli italiani

I numeri diffusi dalla Banca d’Italia offrono lo spunto per tutta una serie di riflessioni. Cominciamo col dire che, al di là delle oscillazioni dei mercati, di cui i prodotti del risparmio gestito inevitabilmente risentono, creare un risparmio e curarlo con un’opportuna pianificazione e diversificazione è fondamentale. E occorre iniziare quanto prima: quando si parla di persone e famiglie, è questa la strategia per assicurarsi la vera stabilità finanziaria a lungo termine.
È fondamentale che ciascun cliente comprenda che ogni piccolo passo compiuto oggi nel futuro potrà fare una grande differenza. A due condizioni: pianificare e restare aderenti alla pianificazione concordata con il consulente.
Il singolo titolo di Stato può anche essere interessante – sicuramente lo è – ma è essenziale non perdere mai di vista il quadro d’insieme. Ed è proprio questo il compito del consulente: aiutare il cliente a mantenere una prospettiva ampia e a non perdere di vista i suoi obiettivi di lungo periodo.