24 gennaio 2022

Outlook 2022, i temi da tenere a mente nell’anno appena iniziato

Pubblicato in: Financial Advise

Il 2022 si apre all’insegna di Omicron

E quando si parla di pandemia, il pensiero corre alla prima delle sfide poste dal SARS-CoV-2, il coronavirus responsabile della malattia divenuta nota come Covid-19: le varianti. Sul finire del 2021, la Omicron, originatasi in Sud Africa, è sbarcata nel Vecchio Continente provocando un balzo dei contagi senza precedenti anche nel nostro Paese.
Tutto ciò in ragione della maggiore trasmissibilità della variante e complice il progressivo calo degli anticorpi che si registra all’aumentare del tempo trascorso dall’ultima somministrazione del vaccino: il booster, a quanto sembra, va fatto ben prima dei cinque o addirittura dei sei mesi inizialmente ipotizzati. In ogni caso, il 5 gennaio il Consiglio dei ministri ha varato nuove misure su lavoro e scuola. Obiettivo: contenere le ripercussioni di Omicron sull’economia.
Gettando lo sguardo in avanti, quella delle varianti è una sfida che ci accompagnerà ancora per qualche tempo. Una sfida non solo alla nostra pazienza e resilienza, ma anche e soprattutto al settore dell’healthcare, chiamato a rispondere colpo su colpo con tutta la sua capacità d’innovazione. Lo sviluppo in tempi record di vaccini anti-Covid ha dimostrato che tale capacità c’è. E una conferma è arrivata con la pillola anti-Covid di Pfizer. Insomma, l’evoluzione del virus è sicuramente da monitorare, ma altrettanto lo è il comparto che da due anni è in primissima linea nella lotta alla pandemia.



Appuntamenti elettorali da segnare in calendario

Il 3 febbraio scade il mandato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i primi appuntamenti dell’anno c’è quindi l’elezione del prossimo capo dello Stato italiano. Le votazioni prenderanno il via il 24 gennaio: fra gli altri nomi sui quali si stanno confrontando le forze politiche c’è quello dell’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi. Si va verso un suo trasferimento da Palazzo Chigi al Quirinale? Al momento sembra improbabile: il suo governo di unità nazionale deve gestire l’attuale fase pandemica, i suoi effetti sull’economia e, soprattutto, l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Non solo Italia. La Francia andrà al primo turno delle presidenziali domenica 10 aprile e, se nessun candidato supererà la soglia della maggioranza assoluta, il ballottaggio tra i due più votati si svolgerà il 24 aprile. La novità di queste presidenziali è Éric Zemmour, giornalista e saggista vicino alle posizioni di estrema destra: secondo alcuni sondaggi, potrebbe arrivare secondo, cosa che lo porterebbe al ballottaggio contro Macron. Andrà così?
E come dimenticare gli Stati Uniti? Il 2022 sarà l’anno delle elezioni di metà mandato, le cosiddette midterm elections, in calendario martedì 8 novembre 2022: si voterà per rinnovare tutti i 435 seggi della Camera e 34 dei 100 seggi al Senato, mentre 36 Stati voteranno anche per scegliere il loro nuovo governatore. Un’anteprima del grande appuntamento del 2024, quando si terranno le prossime presidenziali.



Governi e banche centrali alle prese con l’inflazione

Intanto il Congresso ha dato il via libera ai piani presentati dal presidente Joe Biden, l’Infrastructure Law e il Build Back Better. Il primo è il piano di grandi opere da mille miliardi di dollari, mentre l’altro è il pacchetto di riforme sociali da 2mila miliardi di dollari (in 10 anni). Due punti a favore di Biden, che però al contempo è alle prese con un’inflazione in rialzo e con la corsa dei prezzi, spinta dall’energia.
Una sfida per i governi – non solo negli States: secondo le stime preliminari dell’Istat, a dicembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile, portando il tasso di inflazione italiano al +3,9%, il dato più alto dall’agosto 2008 – ma anche per le banche centrali.
Nella riunione del 15 dicembre, la Fed ha confermato i tassi tra lo 0 e lo 0,25% ma raddoppiato il ritmo di riduzione degli acquisti di asset – e quindi la velocità del tapering – portandolo da 15 a 30 miliardi di dollari in meno al mese. Gli acquisti, di questo passo, si concluderanno nel marzo del 2022. Almeno tre, poi, i rialzi dei tassi previsti per quest’anno. Ma soprattutto, la banca centrale Usa ha rimosso dal comunicato finale il termine “transitoria” in riferimento all’inflazione.
E la Bce? La Banca centrale europea ha lasciato i tassi invariati e annunciato che il Programma di acquisti per l’emergenza pandemica (Pepp) da 1.850 miliardi di euro, lanciato a marzo 2020, non sarà prolungato e si concluderà, come previsto, a marzo 2022: nei primi tre mesi di quest’anno, gli acquisti mensili caleranno gradualmente prima di azzerarsi. Tuttavia, a controbilanciare l’impatto di tale decisione, Francoforte ha fatto sapere che incrementerà temporaneamente il “vecchio” programma in vigore per l’acquisto di titoli di Stato, l’App (Asset purchase program).



Le sfide della transizione “green”…

Dicevamo prima del rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime. A surriscaldarsi, negli ultimi mesi, sono state le quotazioni di petrolio, ma anche di gas e carbone. Nonostante una delle maggiori sfide che ci attendono sia proprio quella della transizione energetica in senso nettamente più “green”, in ottica di contrasto ai cambiamenti climatici, l’economia mondiale va ancora a idrocarburi: dopo il crollo dell’economia durante i lockdown del 2020, la domanda nella fase post-Covid è stata robusta, con il ritorno in pista del carbone e con il gas balzato a prezzi stellari.
Non solo materie prime. Il 2021 ha lasciato in eredità al nuovo anno anche la crisi dei microchip, che ha messo in ginocchio il mercato dell’auto. La fabbrica globale dei semiconduttori è in Asia: ecco quindi che il cuore della manifattura statunitense, l’industria dell’auto, dipende dall’Oriente, in particolare Corea del Sud e quell’isola di Taiwan sulla quale ha messo gli occhi la Cina.



… e quelle della geopolitica mondiale

Accanto a questa, l’altra sfida geopolitica: quella della Russia, che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 ha in qualche modo messo il sigillo su quella che ancora oggi ritiene sia la sua sfera di influenza. Non solo Ucraina ma anche Kazakhstan, dove le truppe sono intervenute per sedare le rivolte per l’aumento dei prezzi del gas. La Nato si è attivata, ulteriori sviluppi seguiranno.
E chi li osserva, oggi e domani, è importante che ricordi sempre l’adagio da cui siamo partiti: nel cuore delle difficoltà, riposano le opportunità. Anche per un portafoglio d’investimento.



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