16 gennaio 2024

Previsioni economiche 2024: che anno sarà? I temi più importanti da monitorare

Pubblicato in: Economia & Mercati

Scenari geopolitici, inflazione e tassi di interesse. Impossibile fare previsioni accurate, ma guardando la situazione attuale questi dovrebbero essere i temi economici più importanti del 2024, quelli da monitorare con più attenzione anche per capire cosa è più conveniente per i propri investimenti.
Il 2023 è stato caratterizzato dal persistere della guerra in Ucraina e dal riemergere violento del conflitto israelo-palestinese. Entrambi hanno contribuito ad accrescere le tensioni geopolitiche a livello internazionale e a rallentare il commercio. Salvo alcune eccezioni, la Russia continua a rimanere esclusa dai mercati occidentali e viceversa, contribuendo così a mantenere sotto pressione i prezzi dell’energia.


Economia 2024? Inflazione finalmente in calo

È bene però guardare i numeri, per non farsi ingannare dalle apparenze. Nell’ultimo scorcio del 2023, infatti, l’aumento dei prezzi non è stato poi così alto. L’ultimo dato ufficiale, relativo all’area euro e pubblicato da Eurostat, ci dice che a novembre scorso è stato registrato un incremento annuale dei prezzi del 2,4%, in calo rispetto al +2,9% di ottobre e al +10,1% dello stesso mese del 2022 .
L’obiettivo della Banca centrale europea è quello di mantenere un tasso di inflazione del 2% a medio termine . Se dunque la tendenza ribassista vista negli ultimi mesi del 2023 dovesse essere confermata, la BCE potrebbe decidere di iniziare ad allentare la propria politica monetaria, rendendo dunque meno costoso prendere soldi in prestito.
Non è però quello che ha fatto intendere lo scorso 14 dicembre la presidente dell’istituto di Francoforte, Christine Lagarde. Contrariamente al suo collega Jerome Powell, presidente della Fed (la banca centrale degli Stati Uniti d’America), che ha già annunciato tre riduzioni dei tassi d’interesse per il 2024 , Lagarde ha spiegato che i tagli sono fuori dall’orizzonte, perché l’inflazione non si può ancora dire domata. I tassi d’interesse principali nella zona euro restano dunque al 4,5%. La BCE prevede che l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2% solo nel 2025.


Tassi 2024: l’economia cresce poco, ma la distensione USA-Cina fa ben sperare

Purtroppo per l’Europa, le stime della BCE sulla crescita dell’economia non sono incoraggianti: il +0,7% previsto a settembre per il 2023 è sceso al +0,6%, e il +1% del 2024 è calato al +0,8% . La crescita dovrebbe quindi rimanere contenuta nel breve periodo, per poi riprendersi a medio termine per effetto dell'incremento dei redditi reali. Sì, perché il calo dell’inflazione dovrebbe mettere in generale più soldi nelle tasche dei cittadini, e questo contribuirebbe all’aumento del PIL.
Resta però una variabile fondamentale da tenere in considerazione. L’economia europea è interconnessa con quella degli altri continenti. Dunque, affinché le cose vadano nel verso giusto, il commercio globale non deve subire nuove battute d’arresto, com’è stata per esempio la guerra in Ucraina, con la conseguente apertura del conflitto economico combattuto a colpi di sanzioni. Per saperlo ci vorrebbe la sfera di cristallo, ma guardando gli ultimi eventi dell’anno ci sono motivi per essere (seppur molto cautamente) ottimisti.
Il 15 novembre, vicino a San Francisco, il presidente statunitense Joe Biden e quello cinese Xi Jinping si sono incontrati ufficialmente e hanno ristabilito un dialogo che era sospeso da un anno . Sebbene entrambi abbiano rimarcato la differenza di vedute su alcuni temi, primo fra tutti quello di Taiwan, l’incontro è stato visto da molti – fra i quali la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva – come segno della volontà di collaborare da parte delle due principali economie mondiali.


Non solo inflazione 2024: al netto di tutto questo, c’è un dato da tenere ben presente

Non sempre una situazione internazionale complicata, come quella vissuta nel 2023, va di pari passo con le perdite azionarie. Anzi, può essere vero il contrario. E chi, per paura eccessiva, decide di non investire e lasciare i soldi sul conto, rischia poi di mangiarsi le mani.
Nonostante le guerre, l’economia in stallo e l’inflazione galoppante, nell'anno appena trascorso la maggior parte degli indici azionari di Borsa (dagli USA alla Germania, dalla Francia all’Italia) ha chiuso in positivo, molti di questi addirittura in doppia cifra.
Scegliere l’investimento giusto, nel mare di possibilità presenti sul mercato, è però molto complicato. Ancora una volta, si conferma perciò la centralità del consulente finanziario.


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