Da PIGS a vincitori: gli ultimi saranno i primi?

Da PIGS a vincitori: gli ultimi saranno i primi?

Pubblicato il 09 luglio 2025 in Economia & Mercati

Sono passati dieci anni dalla crisi europea del debito, quando si parlava di “Grexit” e circolava il poco lusinghiero acronimo “PIGS” per descrivere Portogallo, Italia, Spagna e, appunto, Grecia. Da allora, molte cose sono cambiate. Dopo una lunga fase di sacrifici e ristrutturazioni, oggi quei Paesi, un tempo maltrattati dalla finanza, sono diventati simbolo di crescita e di una gestione virtuosa del bilancio. E per loro si presenta una grande occasione di rivalsa.

Dai “PIGS” al rilancio: come siamo arrivati fin qui? 

Nell’estate del 2015, l’Europa si trovava sotto l’attacco della speculazione già da diversi anni ed era alle prese con crisi economiche, sociali e, soprattutto, con forti tensioni sui titoli di Stato. Una situazione che rese indispensabili manovre finanziarie molto severe (al tempo venivano definite “lacrime e sangue”) e che spinse l’allora presidente della Banca centrale europea Mario Draghi a pronunciare l’ormai celebre discorso del “whatever it takes” per salvare l’euro, la valuta comunitaria. 

Il “redde rationem”: a un soffio dalla “Grexit” 

Il vero “redde rationem”, però, arrivò il 5 luglio del 2015, quando i cittadini greci furono chiamati a decidere, in uno storico referendum (il primo dal 1974), se accettare o meno le proposte avanzate dall’Unione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca centrale europea e dall’Eurogruppo su una severa ristrutturazione del debito.

Quel voto fu definito il “referendum della Grexit”, poiché – si ritenne – implicava il rischio dell’uscita della Grecia dall’area dell’euro. In realtà, anche se i cittadini scelsero (con il 61,3% dei voti) di rifiutare la ristrutturazione proposta, Atene non tornò mai alla dracma (la valuta nazionale precedente all’entrata in circolazione dell’euro). E non lo fece perché il giorno successivo, a sorpresa, il primo ministro greco Alexis Tsipras annunciò le dimissioni del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, critico nei confronti delle istituzioni europee e delle loro politiche di austerità: una mossa che suonò come una mano tesa ai creditori. 

Fu un vero spartiacque. Da quel momento cominciò un percorso di aggiustamento che, grazie a un ciclo economico espansivo e a una politica monetaria molto generosa, rimise in careggiata non solo l’economia della Grecia, ma quella di tutti i PIGS.

Da allora, per i PIGS il vento è cambiato

Visti dalla prospettiva di dieci anni fa, i risultati di oggi sembrano incredibili. Un articolo del Financial Times parla di Italia, Grecia e Spagna come i “vincitori nell’ansia del mercato obbligazionario”, celebrandone la rinascita dopo la crisi del debito dell’Eurozona.

Gli ultimi saranno i primi? Quel che è certo è che oggi, in un mercato dei bond molto complesso e in difficoltà, stiamo assistendo a un rovesciamento delle gerarchie: l’Italia ora paga solo 90 punti di spread in più della Germania sui titoli a 10 anni, la Spagna prende a prestito a costi inferiori rispetto alla Francia e anche la Grecia registra spread molto bassi. 

Secondo il Financial Times, le ragioni di questi miglioramenti si possono sintetizzare come segue:

  • per la Spagna, merito di una consistente espansione economica rispetto alla media UE ;
  • per l’Italia, con l’accurata gestione dei conti da parte del governo Meloni;
  • per la Grecia, con una ripresa economica che perdura da anni e che le ha permesso, nel 2023, di rivedere il suo rating nell’area “investment grade”. 

Un’opportunità da cogliere per l’Europa

Quale lezione possiamo ricavare da questa sintesi, molto densa, degli ultimi dieci anni? Una lezione molto importante, in realtà: quella che abbiamo davanti è un’estate in cui gli Stati Uniti dovranno affrontare un programma molto difficile per sostenere il proprio debito; l’Europa quella difficile fase l’ha già superata. E adesso ha davanti a sé una grande opportunità.

Resta solo da vedere se, e quanto, riuscirà effettivamente a coglierla.

Opinione Mercati Borse

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