19 febbraio 2019

Investimenti, tra gli italiani cresce la ricerca di supporto professionale

Pubblicato in: Financial Advise

Gli italiani si scoprono più inclini rispetto al passato all’acquisto di prodotti finanziari, ma fanno ancora molta fatica a orientarsi nel mondo dei mercati: ecco perché torna a guadagnare importanza, ai loro occhi, la figura del consulente finanziario, in grado di aiutarli a compiere decisioni di investimento più consapevoli e informate. Sono solo alcune delle evidenze emerse dall’ultimo Osservatorio Anima-Gfk sul risparmio delle famiglie italiane, realizzato a ottobre 2018 e arrivato ormai alla 13esima edizione semestrale.


Più attenti al risparmio
L’analisi, condotta su un campione di 1.062 persone (“bancarizzati”, quindi titolari di un conto corrente, e “investitori”), mette in luce un aumento della progettualità da parte degli italiani, in particolare per quanto riguarda le intenzioni di risparmio: il 35% della popolazione “bancarizzata” si dice infatti intenzionata a mettere da parte qualche soldo o ad avviare una forma di previdenza integrativa (+9% rispetto a marzo 2018), mentre tra gli investitori la quota sale al 53% (+5% rispetto a marzo).  Sostanzialmente in linea con la scorsa edizione invece le intenzioni di darsi a nuove spese come vacanze o acquisto di una casa (37% per i bancarizzati, 51% per gli investitori).


Aumenta l’appeal dei prodotti finanziari
Proprio in linea con l’accresciuta volontà di risparmiare si inserisce una migliorata percezione degli investimenti in prodotti finanziari: sale infatti al 29% – dal 24% di marzo 2018 – la percentuale di chi, potendo investire, sceglierebbe prodotti finanziari. Solo il 13% si butterebbe invece su un acquisto immobiliare (la quota è comunque in ripresa rispetto al 10% di marzo).



L’importanza di un aiuto professionale
Resta il fatto che, complici anche la difficile lettura dei mercati finanziari da un lato e le scarse competenze medie in materia dall’altra, gli investimenti si piazzano in cima alla classifica delle decisioni più difficili da assumere per il campione di riferimento. La scelta degli investimenti figura infatti al primo posto per difficoltà per il 26% del campione. Subito dopo, in termini di complessità, viene la “scelta del mutuo” (20%), l’acquisto della casa (17%), il piano previdenziale (16%), la sottoscrizione di una polizza vita (15%), la scelta dell’università (12%), la scelta della professione (10%), l’acquisto dell’auto (5%). Così riprende quota domanda di supporto da parte di un esperto di investimenti, con il 25% del campione che ritiene “molto importante” farsi aiutare da un consulente.








Opinioni contrastanti sul momento economico
Quanto infine al sentiment degli italiani sulla congiuntura economica, le opinioni risultano più polarizzate rispetto a sei mesi fa: oggi il 20% ritiene che la situazione economica italiana tra un anno sarà migliorata (+6% rispetto a marzo), ma allo stesso modo è salita al 18% (+4%) la quota di chi si aspetta un netto peggioramento di qui a 12 mesi. Migliora invece l’opinione sull’euro: a ottobre 2018 il 53% del campione ha dichiarato che, nell’ipotesi di un referendum sull’euro, voterebbe per mantenere la moneta unica, mentre solo il 20% sarebbe a favore dell’introduzione di una nuova lira. Quindi, rispetto al 2015, è salita del 16% la percentuale di italiani a favore della valuta comune.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.

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