02 maggio 2023

Attenzione alla demografia, uno dei più rilevanti Megatrend

Pubblicato in: Financial Advise

Lo sappiamo bene: l’età media della popolazione è in costante aumento nei Paesi sviluppati e la quota di popolazione appartenente alla terza età sta crescendo. Cambia il profilo demografico delle società. Parallelamente, in alcune aree emergenti, la Generazione Z, quella dei nati dalla fine degli anni Novanta fino ai primi anni Dieci del Ventunesimo secolo, si candida a giocare un ruolo di primissimo piano. E quelli che potrebbero sembrare mutamenti interessanti solo per l’anagrafe e la statistica sono in realtà destinati a rimodellare i consumi e i processi di produzione, facendo emergere nuove opportunità di investimento.
Diversi gestori di fondi, per esempio, hanno già cominciato a interrogarsi su come potrebbero cambiare le abitudini di spesa di una popolazione mediamente più anziana e quali potrebbero essere le aziende e i settori più importanti per servire i bisogni della terza età. Un maggior ricorso alla sanità privata e ai dispositivi sanitari di sostegno nella vita di tutti i giorni possono rappresentare alcuni esempi di business strettamente collegati alle spese dei più anziani. Altrove, è la digitalizzazione a farla da padrona. Insomma, ancora una volta una sfida epocale dà luogo a tutto un set di opportunità. È il Megatrend, bellezza.



Le opportunità di una popolazione sempre più matura

Uno dei principali indici di riferimento per i fondi tematici dedicati al tema dell’invecchiamento della popolazione, lo Stoxx Global Ageing Population Index , vede al suo interno una forte concentrazione di titoli dedicati al settore sanitario. Nove dei primi dieci titoli azionari con il maggior peso sull’indice sono attivi proprio nel settore healthcare. E sette di questi sono statunitensi.
Più in generale, si legge nel documento riassuntivo dell’indice , quasi la metà del paniere è dedicato al settore healthcare e oltre un quarto all’assicurativo. In questo caso, la scommessa riguarda l’incremento della domanda di polizze per le cure sanitarie. Considerando che le maggiori società private e quotate in questi settori sono negli Stati Uniti, c’è una forte concentrazione geografica dell’indice sui titoli americani (53,5%), con un ampio distacco dal secondo Paese, il Giappone (7,2%), che è anche il più “anziano” al mondo.
Insomma, per essere coerente con l’obiettivo di scommettere sulla crescita della spesa legata alla terza età, l’indice concentra “il fuoco” su specifici settori con un forte traino statunitense. Vale dunque la pena di approfondire l’analisi sull’invecchiamento della popolazione proprio negli Stati Uniti.
Secondo le previsioni più aggiornate dell’ONU, in questo Paese il numero degli over 65 passerà fra il 2022 e il 2033 da 58 a 75 milioni. Parallelamente, la percentuale degli anziani sul totale della popolazione americana salirà dal 17,1% al 21,2%. In questo senso, gli States offrono una buona proxy di quanto sta accadendo un po’ in tutte le economie avanzate, Italia compresa. Il prossimo decennio, dunque, dovrebbe veder accelerare a un ritmo sempre maggiore le opportunità di crescita legate al settore della terza età.



È un Paese per giovani: il caso dell’India (che sorpassa la Cina)

Non solo senior: altrove, sono i “juniores” a farla da padroni. Il 15 novembre 2022, la popolazione mondiale ha raggiunto il traguardo degli otto miliardi di individui. Merito della longevità che caratterizza le economie sviluppate e del contributo delle nascite che si registrano nelle economie emergenti. Ma attenzione: come segnala McKinsey , molto si deve all’India, la cui crescita demografica corre in parallelo con quella economica.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, a fine 2022 gli indiani erano 1,417 miliardi, a fronte degli 1,412 miliardi di abitanti comunicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, in calo rispetto al 2021. Un sorpasso avvenuto con un anno di anticipo rispetto alle previsioni . Il risultato è che oggi quasi un abitante su cinque del nostro pianeta vive in India: il 17,7%, per l’esattezza. Del resto, anche la Cina è alle prese con un calo delle nascite e con una bassa fertilità che si combinano da tempo con un progressivo invecchiamento della popolazione.
Di tutt’altro tenore, invece, la vitalità dell’India, che non è solo una nazione popolosa: è anche una nazione giovane, con un’età media di quasi un decennio più bassa rispetto a quella della Cina, pari ad appena 28 anni. Un Paese trainato dalla Generazione Z, quella cioè dei nati tra il 1997 e il 2012, le cui esigenze e aspirazioni sembrano destinate a rimodellare l’economia del Paese, dell’intera area e, in termini di consumi e produzione, addirittura del mondo.



Al passo con una popolazione che cambia: come cogliere queste opportunità?

Come abbiamo accennato all’inizio, quello demografico è un Megatrend – una macrotendenza, potremmo dire – destinato a cambiare non solo il volto delle società ma anche quello dei consumi e dei cicli produttivi. Per esempio, il rischio geopolitico e l’entrata in scena di generazioni più giovani e vitali fa sì che le aziende valutino una localizzazione della produzione al di fuori della Cina, finora incontrastata “fabbrica del mondo”, secondo la logica del “China Plus One”. E proprio l’India, per esempio, potrebbe essere il famoso “più uno”.
Ma come sempre, quando si parla di grandi temi e di mutamenti epocali, la guida di una consulenza professionale può consentire di posizionare il proprio portafoglio d’investimento per cogliere le migliori opportunità di oggi e iniziare a intercettare quelle del domani che si sta profilando all’orizzonte.


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