23 luglio 2024

Private banking sempre più centrale nella gestione della longevità

Pubblicato in: Financial Advise

La popolazione mondiale diventa più vecchia o più longeva? Può sembrare una sfumatura, un dettaglio, ma in realtà le implicazioni di una o dell’altra aggettivazione sono profondamente diverse. “Sebbene siamo abituati a una narrativa che ci parla di invecchiamento della popolazione con accezione negativa, noi preferiamo parlare di aumento della longevità”, scrivono gli autori del rapporto “Il Private Banking in un mondo più longevo” , presentato da AIPB, l’Associazione Italiana del Private Banking, e KPMG.
La ragione è semplice: lo stato di salute e i comportamenti sono profondamente mutati e oggi i senior – o “longevi”, come li definisce il rapporto di AIPB e KPMG – godono di buona salute e fanno importanti esperienze a livello personale e lavorativo. Rappresentano una popolazione rilevante e in continua crescita, con bisogni e progetti di vita in evoluzione.


Over 65, una popolazione in crescita in Italia e nel mondo

Gli ultrasessantacinquenni oggi rappresentano il 10,3% della popolazione mondiale: sono infatti ben 800 milioni (su oltre 8,1 miliardi di individui, secondo i dati aggiornati ad aprile 2024). Ma, come si dice, il bilancio è destinato a salire ancora, fino a toccare gli 1,3 miliardi al 2040, una quantità che rappresenterà il 14,5% della popolazione.


L’aspettativa di vita è aumentata di due o tre anni ogni decennio: ciascuna generazione vive in media dai sei ai nove anni più di quella precedente, grazie ai progressi della medicina, al miglioramento degli stili di vita e dei comportamenti e al miglior contesto sociale, politico ed economico.

In questa cornice, il nostro Paese si distingue per essere caratterizzato da una delle popolazioni più longeve al mondo: siamo circa 59 milioni di individui (dati 2023), di cui oltre 14 sopra i 65 anni. Il 24% del totale, e anche qui in continuo aumento. Si prevede infatti che entro il 2040 il numero raggiungerà i 18,8 milioni, pari al 32,4% del totale della popolazione.

L’aspettativa di vita alla nascita, di 83,1 anni (81,1 per gli uomini, 85,2 per le donne), dovrebbe secondo le stime arrivare a 84,5 anni al 2040. Ma a destare interesse è il prolungamento dell’aspettativa di vita a 65 anni: 15 anni nel 1974, 21 nel 2023, almeno metà dei quali caratterizzati da buona qualità della vita, salute e attività quotidiane a tutto tondo.



Longevi: identikit di una popolazione più felice e attiva

I longevi sono sempre più connessi digitalmente, sono felici, non si sentono anziani e possono rappresentare un’importante risorsa per il futuro del Paese, dal momento che:
• possiedono una fetta significativa della ricchezza totale degli individui;
• godono di un reddito medio superiore e di un livello di consumi più elevato rispetto alle altre fasce d’età;
• hanno bisogni ed esigenze in costante evoluzione.

Ogni settore economico dovrà perciò porsi in relazione con questa popolazione più longeva, e per giunta multigenerazionale. Il discorso vale anche per il comparto dei servizi finanziari, che saranno chiamati a sviluppare una nuova proposta inclusiva e multigenerazionale, in grado di soddisfare le esigenze finanziarie e i progetti di vita di tutti i clienti, più o meno senior.


Un ampio spettro di esigenze e bisogni in tutte le fasi della vita

Ai senior non si deve parlare solo di cura della salute, di assistenza in caso di non autosufficienza e di successione, che pure – capiamoci – sono argomenti di grandissima rilevanza e, come tali, da non trascurare assolutamente. Stando al rapporto AIPB-KPMG, i bisogni sono molteplici e abbracciano diversi ambiti: mantenimento dello stile di vita, nuovi progetti lavorativi, necessità di sostenere la famiglia o di vivere in una casa più idonea alle esigenze della specifica fase della maturità.
La sfida per gli operatori del private banking è e sarà duplice:
• innanzitutto, far comprendere l’importanza di un’adeguata pianificazione finanziaria per far fronte ai bisogni di tutte le fasi della vita, incluse la terza e quarta età, che oggi vedono i senior molto più attivi rispetto a qualche decennio fa;
• nei prossimi anni occorrerà inoltre coinvolgere il cliente ma anche il suo nucleo familiare, soprattutto i più giovani, con l’obiettivo di diventare gli unici interlocutori di tutta la famiglia nella gestione del patrimonio, avviando una relazione e un dialogo in grado di proseguire nel tempo e di andare oltre la prima generazione, e creando così valore nel lungo termine.


Consulenti e clienti: capire la longevità e prendersene cura fin d’ora

Secondo il rapporto AIPB-KPMG, la partita si giocherà sulla qualità e sulla distintività del servizio offerto, per rispondere alle esigenze dei vari interlocutori e fidelizzarli nel lungo periodo, pianificando per tempo la realizzazione dei loro progetti e accompagnandoli in quella che lo stesso rapporto definisce “una longevità felice”. Perché “chi meglio saprà interpretare i temi della longevità e cogliere le opportunità che ne derivano avrà un vantaggio nell’affrontare questa sfida”. È bene tenerne conto fin d’ora.


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