23 gennaio 2024

Previsioni mercati, addio alle “10 sorprese” di Byron Wein

Pubblicato in: Economia & Mercati

Ogni inizio anno, per 38 anni, Byron R. Wien, vicepresidente del gruppo Private Wealth Solutions di Blackstone, ha pubblicato la sua seguitissima lista delle dieci sorprese dell’anno: eventi a cui l’investitore medio avrebbe dato solo una possibilità su tre che si verificasse, mentre per lui la probabilità superava il 50%.


Previsioni mercati finanziari? Uno stimolo al pensiero critico

Un appuntamento originale e imperdibile per gli investitori, che si è ripetuto costantemente dal 1986 al 2023. Con la sua “lista delle 10 sorprese” – che gli è valsa anche soddisfazioni professionali e riconoscimenti – Wien voleva in definitiva “stimolare il pensiero della gente”.
Ma la lista pubblicata il 4 gennaio del 2023 è stata l’ultima: Wein si è spento lo scorso 25 ottobre all’età di 90 anni. Dal 2024 in avanti dovremo dunque guardare le previsioni mercati degli altri strategist a Wall Street. Ce ne sono di ogni tipo, ma tutte hanno un minimo comune denominatore: la prudenza, un aspetto che per Wein non era mai stato particolarmente rilevante.
Dove volgere lo sguardo allora per avere qualche indicazione sui mercati per i prossimi 12 mesi?


Ora la prudenza regna sovrana nelle previsioni 2024 

Tra i gestori più noti troviamo Jamie Dimon, ceo di Jp Morgan Chase, tendenzialmente pessimista: per il 2024 prevede inflazione e tassi d’interesse in aumento e teme di conseguenza l’arrivo di una recessione. Più ottimista invece il tono di Ed Yardeni, presidente di Yardeni Research, il quale, dopo aver anticipato che “il fondo” sarebbe stato toccato a novembre di quest’anno, ora prevede la prosecuzione del rally sui mercati anche nel 2024, sull’onda di una recessione scampata e di un’inflazione comunque in calo.
Tra le due tesi diametralmente opposte c’è di tutto: dall’euforico Dan Ives (WedBush), che vede nuovi record per Nasdaq e i “Magnifici 7”, a Doug Kass (Seabreeze Capital Partners), che al contrario si aspetta una forte caduta delle Borse.
Insomma, se ne sentono di tutti i colori. Quel che appare indubbio è che il 2024 sarà un anno molto sfidante e carico di aspettative, fortemente caratterizzato dal tema politico: nel mondo quasi 4 miliardi di persone andranno a votare, e tra le elezioni più attese ci sono senza dubbio quelle statunitensi.
Ma il tema politico non è l’unica incognita: c’è sempre l’inflazione a tenere banco, oltre al dibattito tra “hard landing” e “soft landing”. Tra le aspettative invece ci sono i tagli ai tassi che gli investitori prevedono in grande quantità, con gli ultimi dot plot della Fed che fanno ipotizzare un’azione già a marzo.


Le scorciatoie non fanno bene agli investimenti

Dove sta la verità? Per tornare a Byron Wien, citiamo una delle sue lezioni di vita pubblicate sul sito di Blackstone dieci anni fa, in occasione del suo 80esimo compleanno: “La strada difficile è sempre quella giusta. Non prendere mai scorciatoie, tranne quando torni a casa dagli Hamptons. Le scorciatoie possono essere interpretate come negligenza, come un killer della carriera”.
Applicata agli investimenti, questa massima ci dice che risultati buoni e solidi hanno bisogno di cura e tempo: le scorciatoie non portano risultati strutturali.


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