La transizione energetica riparte con REPower EU
Ricordate quando, nel 2000, scoppiò la bolla tecnologica? Dopo tanta euforia, il crollo del Nasdaq sembrò sancire la fine di internet. Invece era solo l’inizio. È più o meno quello che sta accadendo con la rivoluzione energetica: apparentemente accantonata dopo molta enfasi, con l’approvazione del progetto REPower EU torna di grande attualità. E diventa non solo un’opportunità, ma una necessità di transizione energetica.
Ti ricordi il Green New Deal? Transizione energetica Europa
Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo. Era l’11 dicembre del 2019 quando la Commissione Europea diede il via al Green New Deal, paragonando il momento – niente meno – a quello in cui l’uomo mise per la prima volta piede sulla Luna.
Si trattava, nelle intenzioni dell’esecutivo UE, della roadmap che dovrebbe fare dell’Europa il primo continente totalmente “green energy” entro il 2050. Un programma ambizioso a livello industriale, perché richiede uno stravolgimento quasi totale nelle attività, e anche a livello politico, perché con questo progetto l’Europa vuole diventare leader nella lotta ai cambiamenti climatici.
Grandi idee e grandi progetti, insomma, accompagnati da un altrettanto grande entusiasmo, ma anche da uno scetticismo di pari portata. Il giudizio più severo, o forse più cinico, è arrivato da Philippe Lamberts, presidente del gruppo degli eurodeputati Verdi, il quale, pur accogliendo con favore l’arrivo di un patto verde europeo, lo ha definito “una lista di buoni propositi”. E come ogni buon proposito, in effetti, si è passati dall’entusiasmo iniziale ai successivi rinvii, fino all’attuale posto in penombra.
Ma possono pochi mesi, per quanto storicamente critici, fermare o addirittura cancellare piani di sviluppo di portata storica che promettono di trasformare e migliorare il nostro sistema economico, sociale e di vita? La risposta breve è: no.
Nessuno scetticismo può bloccare la storia, il piano REPower EU
La storia non si ferma, lo sviluppo nemmeno: quando un ciclo è in marcia può fare delle soste, ma difficilmente cambia direzione o si arresta. In questo, il caso del Green New Deal ricorda quanto accaduto 22 anni fa, quando la rivoluzione internet stava avanzando verso la diffusione di massa, e sul più bello, nel pieno dell’euforia, scoppiò una bolla colossale. Un botto fragoroso che lasciò la platea di investitori, risparmiatori e industriali attoniti, silenziosi e demoralizzati, convinti solo di aver vissuto un bel sogno.
E invece – oggi lo sappiamo – si sbagliavano: non era finita una moda, era l’alba di una nuova era. Probabilmente sarà così anche con la rivoluzione energetica che, per varie ragioni, appare ormai improrogabile. Lo chiede il clima, che sta diventando sempre più critico per l’essere umano, lo chiedono i prezzi, con le fonti energetiche fossili sempre più care, inquinanti, insostenibili.
In questo quadro si inserisce il nuovo piano REPower EU, che ripropone il precedente Green New Deal e lo fa in grande stile, con maggiore concretezza e soprattutto con un’accelerazione sui tempi dettati dalla situazione di emergenza. Una transizione energetica inderogabile.
Quali sono i numeri del piano? L’Energia pulita in Europa
REPower EU è un piano da 300 miliardi di euro, di cui 225 in finanziamenti e sovvenzioni e 75 in prestiti e mira al raggiungimento dell’indipendenza energetica del nostro continente.
Questi i principali punti del piano di transizione energetica:
• risparmio energetico attraverso una riduzione dei consumi di gas e petrolio sostituiti da altre fonti energetiche;
• diversificazione delle fonti di approvvigionamento;
• sostituzione delle fonti fossili attraverso un maggiore sviluppo delle rinnovabili;
• una strategia UE più efficace sul solare;
• un maggiore utilizzo dell’idrogeno;
• riforma del PNRR inserendo nuove voci di spesa e investimento nel caso riguardino gli obiettivi espressi dal Piano REpower EU.
Il cambiamento è già una realtà. E può dare luogo – come tanti altri che lo hanno preceduto – a interessanti opportunità per gli investitori. Sempre, s’intende, con la guida e l’affiancamento di una consulenza professionale.