Tra i tanti termini strani che circolano nel gergo finanziario c’è il cosiddetto momentum: si tratta di una strategia di investimento molto utilizzata da gestori e trader di tutto il mondo, che la apprezzano per la sua efficacia e la sua semplicità. Ma non è tutto oro quel che luccica.
Alle radici del termine
Procediamo con ordine: di cosa stiamo parlando esattamente?
In realtà la strategia momentum – al di là del nome altisonante – consiste semplicemente nel seguire un trend: avete presente il detto “saltare sul carro del vincitore”? La premessa da cui si parte è più o meno la seguente: gli investimenti che ottengono buoni risultati continueranno con buona probabilità a performare bene nel breve-medio periodo, mentre quelli che vanno male tendenzialmente continueranno a scendere. Una strategia momentum, in pratica, non fa altro che seguire il trend, sperando sostanzialmente nell’inerzia della performance. Chi adotta questa strategia punta ad acquistare asset in rapida crescita – possono essere azioni, obbligazioni, commodities, valute – e a vendere quando la crescita rallenta o non centra più le aspettative. Questo approccio si adatta quindi perfettamente a chi non ama le sfide, ma preferisce piuttosto “seguire la massa”, almeno quando si parla di investimenti.
Una spiegazione che sfocia nella finanza comportamentale
È infatti una strategia “all’inseguimento” e a tratti un po’ contro-intuitiva: teoricamente quando i prezzi salgono per un certo periodo di tempo ci si aspetterebbe infatti una correzione, non un proseguimento della crescita (questo dicono le strategie Value, più usate sul lungo termine: “compri basso” un’asset class o un titolo con solidi fondamentali e aspetti che salga, manifestando il suo valore sul mercato – e viceversa). Eppure la strategia momentum funziona. Perché mai? La teoria più accreditata ha una motivazione di tipo comportamentale: non tutti gli investitori si informano tempestivamente circa l’andamento dei mercati, quindi tendono ad agire per imitazione – in base a ciò che sentono o leggono. In altre parole, comprano quando gli altri comprano e vendono quando gli altri vendono, alimentando di fatto il trend già in atto.
Ma i rischi sono dietro l’angolo
Non si può dire però che la strategia momentum sia adatta a tutti. Il problema è che l’“incantesimo” del momentum è molto fragile e può rompersi bruscamente quando meno ce lo si aspetta: basta un evento improvviso, uno shock sui mercati e il vento cambia improvvisamente. Il rischio di pagarne le conseguenze, se non si è attenti ai primi segnali di tempesta, è piuttosto alto.
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