
La Bce taglia i tassi, ma la vera trasformazione è altrove
La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 6 giugno 2024. Dopo aver alzato il costo del denaro di 450 bp dal luglio 2022 al settembre 2023 - dimezzando l'inflazione dal 10,6% al 5,2% – e dopo nove mesi di tassi fermi, in quella data la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde ha infatti annunciato il primo taglio dei tassi di interesse. Un evento tanto enfatizzato dai media da farci perdere di vista le grandi opportunità di una trasformazione economica in atto - guidata dall’intelligenza artificiale.
Gufo o civetta?
Un evento, quello dello scorso 6 giugno, che è stato analizzato ancora una volta con la lente dell’incomprensione, che accompagna Lagarde fin da quando - in una delle sue prime uscite da Presidente della Bce a dicembre del 2019 – fece una delle sue ormai celebri uscite un po’ azzardate: "Non sarò né falco e né colomba, bensì gufo saggio" disse in quell’occasione, utilizzando il linguaggio ornitologico che tanto piace agli analisti contemporanei. Ma perché proprio un gufo, si chiesero subito in molti? In effetti, per moltissime culture il gufo non è un simbolo beneaugurante, anzi, un animale che fugge dalla luce è associato a tristezza e solitudine.
Nella mitologia greca rappresenta una delle tre Parche, Atropo che taglia il filo del destino. Anche nella mitologia cinese non è simbolo di positività, in quanto possiede un eccesso di yang, provoca la siccità e i nati nel giorno del gufo spesso hanno un carattere violento. Fu quindi subito necessaria la precisazione: "intendevo dire civetta", che è simile nell'aspetto ma totalmente differente nella simbologia: animale sacro a Minerva, definita da Omero glaucopide, cioè dagli occhi lucenti, è dotata quindi di una vista infallibile, di saggezza e esperienza.
Una posizione difficile
È su questo copione che da novembre del 2019 si è sviluppata la politica monetaria della Bce sotto la guida di Lagarde: una comunicazione fatta di annunci a volte azzardati cui, dopo aspre critiche sono seguite rettifiche per il quieto vivere dei mercati. La più nota tra tutte risale al 2020, in piena pandemia da Covid, quando disse: "non siamo qui per ridurre gli spread". Pochi però ricordano la frase coraggiosa pronunciata nello stesso periodo: "tempi straordinari richiedono azioni straordinarie". Certo, le frasi di Draghi, pronunciate in perfetto inglese, avevano maggiore effetto, ma è importante considerare anche i tempi in cui son state dette: quello di Lagarde non è stato così felice come il precedente.
Nell'operato di un banchiere centrale, infatti, è molto più semplice l'attività espansiva (il taglio dei tassi Bce) di quella restrittiva (l'aumento): la prima comporta molti onori la seconda solo oneri e critiche. Lagarde dopo aver contribuito a sorreggere il mondo nell'emergenza, per cause esogene, le guerre, una globalizzazione ridotta possiamo dire per un eccesso di generosità del predecessore, si è trovata costretta a fare la parte di matrigna, alzare i tassi seguendo tutte le banche del mondo.
Lo ha ricordato il 6 giugno, quando al fatidico evento Lagarde si è presentata con un messaggio chiaro stampato sulla collana indossata: "in charge", al comando, anche se a formulare le decisioni è un consiglio di più membri, il Presidente ha tenuto a far sapere che è lei la front woman.
Taglio tassi Bce 2024, ma il percorso non sarà lineare
E con questo piglio è stato annunciato il taglio dei tassi, "era opportuno tagliare" ha precisato: "abbiamo voluto dare fiducia ai miglioramenti e forza alle nostre proiezioni". Questo però non è l'inizio del passo indietro, non sarà un percorso lineare di discesa dei tassi: sappiamo la direzione, la destinazione e il metodo, ma non conosciamo il tempo, ha precisato Lagarde, aggiungendo il solito claim: "saremo data dependent e decideremo riunione dopo riunione”.
Una frase che, come consuetudine, ha già fatto storcere il naso, come dopo le revisioni sulle stime del ciclo economico che vedono ora un'inflazione più resiliente il cui calo è posticipato alla fine del 2025 e una crescita economica più alta.
La vera trasformazione è guidata dall’IA
Forse i media e gli osservatori economici, nonostante l’influenza delle conferenze delle banche centrali, dovrebbero considerare maggiormente l'economia reale che sta vivendo un momento storico grazie a una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche e energetiche mai vista prima d’ora.
L'economia in questi anni ha continuato a crescere nonostante la pandemia, le guerre e l'inflazione. E l'onda è solo agli inizi: forse un giorno ad alzare e abbassare i tassi di interesse sarà l'intelligenza artificiale, ed è proprio a questo che dovremmo dedicare le nostre attenzioni.