23 agosto 2017

PIC e PAC, quale metodo scegliere?

Pubblicato in: Vademecum

Parliamo di metodi di investimento, in particolare del Piano di Investimento di Capitale (PIC) e del Piano di Accumulo di Capitale (PAC). Entrambe le soluzioni d’investimento hanno i loro pro e contro e la scelta di una, piuttosto che di un’altra, dipende anche dalla situazione del risparmiatore.

 

PIC, un’unica soluzione

Il Piano di Investimento di Capitale (PIC) è ideale per chi dispone di una certa somma sin dal principio, poiché permette di investire in un’unica soluzione. L’obiettivo di questo soluzione d’investimento, infatti, è di far crescere il capitale nel tempo, potendo ottenere un reddito anche mensile, per esempio sottoforma di cedola.

Dovendo investire l’intera somma sin da subito, questa strategia è indicata per chi ad esempio va in pensione e dispone della cosiddetta “buona uscita”, oppure per chi ha avuto la fortuna di incassare una buona vincita o ereditare del capitale.

 

PAC, un passo alla volta

I Piani di Accumulo di Capitale (PAC), al contrario dei PIC, sono una soluzione di investimento che permette al risparmiatore di versare somme di denaro in un arco temporale prolungato. Il versamento del denaro può avvenire mensilmente oppure ogni tre o sei mesi, e può trattarsi anche di piccole somme.

L’obiettivo dei PAC è di ottenere, nel medio-lungo periodo, un capitale maggiore rispetto alla somma versata. Per il risparmiatore che riesce a mettere da parte solo piccole somme, dopo aver esaurito il pagamento delle spese mensili, il PAC è l’ideale perché funge come un vero e proprio salvadanaio in cui far confluire i propri risparmi, per poi farli crescere nel tempo.

 

Che vinca il migliore

Dunque, meglio un PIC o un PAC? Spesso, a conti fatti, la realtà è che i risparmiatori più difficilmente dispongono di ingenti somme di denaro da investire, mentre molto più frequente è il caso di chi riesce a risparmiare un poco alla volta, motivo per cui i PAC possono spesso rivelarsi l’unica strada percorribile.

Tra i pro a favore dei PIC potrebbe esserci il fatto che l’investimento immediato tende a massimizzare la performance, ma di contro tende ad essere più rischioso.

“Chi va piano, va sano e va lontano”, per dirla con un proverbio possiamo constatare che gli investimenti graduali sono generalmente meno rischiosi e, in aggiunta, a livello psicologico eludono l’ansia data dal market timing. Investire tutto subito, infatti, richiede l’abilità di saper cogliere il momento più giusto e propizio, mentre coi PAC non occorre svilirsi ad anticipare i prossimi movimenti del mercato.

La verità sta nel mezzo: scegliere l’una o l’altra strategia dipende molto dalla situazione del risparmiatore, ma si può dire che in generale pazienza e costanza sono sempre un’arma efficace quando si tratta di risparmi e investimenti, magari con la supervisione di un professionista con una competenza completa, in grado di consigliare il cliente in ogni sua esigenza finanziaria.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 
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