12 luglio 2018

Sempre più italiani investono in fondi: merito (anche) dei PIR

Pubblicato in: Financial Advise

Sono sempre di più gli italiani che decidono di investire i propri risparmi in fondi comuni di investimento: circa 7,2 milioni di persone nel 2017, pari al 12% dell’intera popolazione. E il merito è anche dei PIR. È quanto emerge dall’ultimo Quaderno di Ricerca pubblicato da Assogestioni, secondo cui in totale, nel 2017, i sottoscrittori di fondi sono stati oltre 500 mila in più rispetto all’anno precedente. “Un simile aumento è da ricondurre principalmente al successo registrato dai Piani Individuali di Risparmio nell’anno del loro debutto sul mercato”, osserva Alessandro Rota, direttore dell’Ufficio Studi di Assogestioni. “Secondo la nostra analisi, gli italiani che investono in fondi domestici PIR compliant sono più di 690 mila, circa 800 mila includendo i fondi esteri. Per la metà si tratta di investitori che si affidano per la prima volta ai prodotti di gestione collettiva. Questi numeri superano di parecchio le previsioni governative e testimoniano il notevole successo che questo prodotto ha riscosso presso un’importante fetta di investitori”.


L’identikit dell’investitore PIR
Nel delineare le tendenze dell’industria italiana del risparmio gestito, il report traccia anche l’identikit dell’investitore tipo: è uomo (anche se il divario con le donne è sempre più ristretto), ha 59 anni, risiede nel Nord Italia e dispone di un portafoglio medio di 31.200 euro. Più in generale, dallo studio emergono un sostanziale riequilibrio tra i generi, con le donne che arrivano a rappresentare il 47% dei risparmiatori, e una forte presenza di investitori nella fascia d’età tra i 46 e i 65 anni, pari al 40% del totale. Il 65% circa degli investitori vive nel Nord Italia, il 18% nel Centro e il restante 17% nel Sud e nelle Isole, mentre a livello di singole regioni i livelli di partecipazione più alti si registrano in Emilia Romagna (19,2%), Lombardia (17,5%) e Piemonte (17,1%).


Ma quali sono i fondi preferiti dagli italiani?
Circa il 36% dei sottoscrittori italiani indirizza i propri investimenti sui fondi flessibili, mentre il 28% predilige gli obbligazionari (28,1%). Seguono i comparti bilanciati (10,9%) e quelli azionari, con il 6,9% delle preferenze. Ma anche qui c’è lo zampino dei Piani Individuali di Risparmio, avverte Rota: nell’ultimo anno, proprio l’introduzione dei PIR ha portato per esempio a un raddoppio della quota di sottoscrittori che investono prevalentemente in fondi bilanciati.


Gli italiani preferiscono “tutto e subito”
La modalità di investimento preferita dal 68% degli investitori è il versamento unico (PIC). Negli ultimi anni si riscontra però un progressivo aumento di chi ha scelto esclusivamente i Piani di Accumulo del Capitale (PAC), preferendo investire poco per volta (nel 2017 la quota si è attestata al 20%). Il PAC è la modalità di sottoscrizione più apprezzata tra i giovani che, così, possono investire in fondi comuni anche partendo da somme molto piccole: non a caso, è l’opzione preferita dalla metà degli investitori con meno di 35 anni.


A quanto ammontano gli investimenti in PIR?
Il patrimonio medio che gli investitori hanno destinato ai fondi PIR compliant è pari a 13.670 euro. La metà dei sottoscrittori italiani vi ha investito più di 10.000 euro e il 17% una quota intorno ai 30.000 euro, cifra massima consentita annualmente per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.

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