26 dicembre 2024

Consulenti: il futuro secondo Anasf

Pubblicato in: Financial Advise

Si è tenuto a Napoli, tra il 17 e il 19 novembre, il 12esimo Congresso Nazionale dell’Anasf, che rappresenta oltre 12mila consulenti finanziari in Italia. In occasione della tre giorni di lavori, Luigi Conte è stato rieletto presidente dell’associazione per un secondo mandato quadriennale, come ampiamente atteso. 

Conte non ha ottenuto l’unanimità dei voti, ma è stato comunque scelto da 15 dei 25 membri del nuovo Consiglio Nazionale. E pensa a un futuro all’insegna dell’unità: “la nostra categoria si presenta di solito unita e vorrei che questo senso di unità alimentasse il futuro immediato prossimo e remoto. Nei prossimi quattro anni si cercheranno gli spazi per riportare al centro il progetto che abbiamo sempre avuto e che si basa sulla volontà di innovare, di essere autorevoli e distintivi”.

Governare l’associazione, ha proseguito, “significa governare in maniera trasparente e diretta gli interessi della categoria, che ogni giorno si muove per cambiare le cose e migliorare il Paese”.


Competenze relazionali al centro dell’attenzione

Il nostro obiettivo – ha anche affermato il presidente in uno dei suoi interventi nel corso della tre giorni – “è affiancare cittadini e imprese per determinare le scelte finanziarie. Servono competenze tecniche ma anche relazionali, nel nostro lavoro il dialogo e il confronto sono elementi fondamentali per consentire a famiglie e aziende di valutare le opportunità e saper scegliere”.

Un commento che rimanda ai grandi temi dell’educazione finanziaria e dell’intelligenza artificiale, affrontati dal Congresso Nazionale per capire in che modo l’innovazione inciderà sulla pianificazione finanziaria e sui professionisti della consulenza.


Giovani, welfare, formazione: le prossime sfide di Anasf

Nel corso dei lavori sono anche state delineati gli indirizzi e le priorità dell’Associazione per i prossimi quattro anni, attraverso l’approvazione di 38 mozioni proposte da cinque Commissioni tematiche: 

• Statuto, Regolamento Generale e Codice Etico; 

• Evoluzione della professione, estero e tutele; 

• Educazione finanziaria;

• Formazione professionale e rapporti con l’Università; 

• Marketing, sviluppo associativo e decentramento. 

Nel dettaglio, le mozioni approvate riguardano: i giovani (4 mozioni), le donne (2 mozioni), il welfare (2, una delle quali relativa al tema donne e natalità), i rapporti con le istituzioni (4), i rapporti con l’università (1), l’organizzazione di Anasf (10), la crescita del numero di associati (3), la comunicazione di Anasf (6), ConsulenTia (1), l’educazione finanziaria (3), la formazione dei consulenti finanziari (2).

“L’incertezza normativa e il contesto europeo ci porteranno a essere proattivi, sarà il tempo in cui dobbiamo guardare al futuro non solo con la voglia di fare ma anche con quella fierezza che ci ha portato a essere una categoria che viene ascoltata e rispettata”, ha aggiunto il presidente Conte. “Questo Consiglio Nazionale vede più di un giovane e molte donne in rappresentanza di migliaia di elettori, consiglieri che oggi hanno il diritto-dovere di portare le loro istanze nei contesti adeguati a concretizzarle. È e sarà un Consiglio Nazionale che potrà ripercorrere quanto di positivo fatto sino ad oggi e determinare un passaggio strategico e fondamentale perché dovremo affrontare sfide anche al di là dei confini nazionali”.

Ripercorrendo i traguardi raggiunti nel corso del suo primo mandato, Conte ha ricordato le undici audizioni portate in Parlamento – “segno che il nostro valore viene riconosciuto e ci viene chiesto cosa pensiamo rispetto ai temi che andiamo a trattare. In Europa abbiamo fatto ben 75 consultazioni”.


Uno sguardo al futuro della consulenza finanziaria

Guardando al futuro, il presidente ha concluso: “sul tavolo ci sono dossier aperti, tra cui quello della modalità di svolgimento del servizio di consulenza, orientato a valorizzare mezzo secolo di cultura finanziaria portato nelle case degli italiani dai consulenti. Vorremmo che i giovani fossero di più raccontando loro il fascino che questa professione esercita, evidenziando che l’esempio vale più della regola. Noi siamo l’esempio affinché i giovani si avvicinino alla professione. E poi c’è la digitalizzazione, ovvero il futuro della professione. Dobbiamo fare in modo che sia un processo da assecondare e non da subire. Dobbiamo ampliare il centro studi e ricerche perché presidiare i dati è un elemento di centralità e consistenza istituzionale”. Infine, “è fondamentale far dialogare le generazioni, si tratta della vera sfida della nostra professione”.

L’indirizzo, insomma, appare chiaro: riorientare il settore della consulenza finanziaria italiana, aprendola alle nuove generazioni e all’innovazione tecnologica. Senza perdere di vista i valori di sempre, primo tra tutti la cura della relazione con il cliente.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
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