25 aprile 2022

Quali sono i rischi nelle cripto-attività?

Pubblicato in: Vademecum

Ci sono rischi nelle cripto-attività? Sì, ce ne sono. Inutile negarlo. Come in tutto, del resto. Ma qui, in questo particolare campo, è richiesta una dose di attenzione in più. In una recente nota congiunta, le autorità europee di vigilanza – ovvero l’Autorità Bancaria Europea (EBA), l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) e l’Autorità Europea delle Assicurazioni e delle Pensioni Aziendali e Professionali (EIOPA) – hanno trasmesso qualche raccomandazione ai consumatori a proposito delle cripto-attività.
Molte delle quali sono rischiose e speculative, tanto da non adattarsi perfettamente – diciamo così – alla maggior parte dei consumatori, sia come investimento sia come mezzo di pagamento o scambio. Vediamo, dal vademecum delle tre autorità, che cosa c’è da sapere. E, soprattutto, perché è arrivato questo avvertimento.



Criptovalute rischi: ecco tutto ciò che devi sapere

Tanto per cominciare, bisogna prendere atto del fatto che investendo nel settore delle cripto-attività:
• si può perdere tutto il capitale investito;
• i prezzi (valore cripto) possono diminuire e aumentare rapidamente in breve tempo;
• si può cadere vittima di truffe, frodi, errori operativi o attacchi informatici;
• è improbabile che si possa beneficiare di alcun diritto alla protezione o al risarcimento, qualora l’investimento andasse male.
Ma non finisce qui. Vediamo allora le raccomandazioni delle autorità punto per punto.



Una questione di sicurezza informatica

La tecnologia del registro distribuito alla base delle attività può comportare una serie di possibili pericoli, aspetto che rientra nell’ambito delle criptovalute rischi. “Diversi emittenti e prestatori di servizi per le cripto-attività”, spiegano le tre autorità europee nella nota congiunta, “hanno subito attacchi informatici e gravi problemi operativi. Molti consumatori hanno perso le loro cripto-attività o subito perdite sia a causa di tali violazioni e disservizi, sia perché hanno perso le chiavi private che forniscono l’accesso alle loro attività”.



Prezzi sull’ottovolante e cripto moneta: possiamo reggere?

Ma torniamo al tema dei movimenti di prezzo. “Molte cripto-attività sono soggette a movimenti di prezzo improvvisi ed estremi e sono speculative”. Perché? Perché spesso il loro prezzo “dipende esclusivamente dalla domanda dei consumatori”. Per esempio, potrebbero non esserci attività di copertura o altro valore tangibile.
Il rischio è appunto quello di perdere buona parte del denaro investito, se non addirittura tutto. Ma i movimenti estremi dei prezzi implicano anche qualcos’altro: e cioè che “molte cripto-attività non sono adatte come riserva di valore e come mezzo di scambio o pagamento”.
Non solo. “Il modo in cui sono determinati i prezzi delle cripto-attività e l’esecuzione delle transazioni nelle Borse valori spesso non è trasparente. Anche la detenzione di alcune cripto-attività è altamente concentrata, il che può influire sui prezzi o sulla liquidità”. Ecco quindi che:
• si potrebbe non ottenere un prezzo o un trattamento equo;
• si potrebbe non essere in grado di vendere le proprie cripto-attività con la rapidità desiderata.

Inoltre, in più occasioni sono stati segnalati casi di manipolazione del mercato. Abbiamo poi a che fare con un certo grado di complessità. “Alcuni prodotti che forniscono esposizione alle cripto-attività sono molto complessi, talvolta con caratteristiche che possono aumentare l’entità delle perdite in caso di andamenti sfavorevoli dei prezzi. Questi prodotti, data la loro complessità, non sono adatti a molti consumatori”.
Tutto questo a fronte di quale livello di protezione? È presto detto: nessuno. La maggior parte delle attività relative al settore della cripto moneta e della vendita di prodotti o servizi associati non è sottoposta a regolamentazione UE. Non sono previsti quei diritti e quelle tutele che invece sono a disposizione dei consumatori nel perimetro dei servizi finanziari regolamentati. Niente denunce o meccanismi di ricorso.



Criptovalute, quando è troppo profittevole per essere vero

Alcune cripto-attività e prodotti correlati sono pubblicizzati in modo aggressivo, con materiale promozionale e altre informazioni che potrebbero essere, si legge nel documento, “poco chiari, incompleti, imprecisi o addirittura intenzionalmente fuorvianti”.
Per esempio, le inserzioni pubblicitarie tramite i social media possono, nella loro brevità, enfatizzare in modo particolare i potenziali guadagni derivanti dalle criptovalute, ma non gli alti rischi connessi. Si dovrebbe anche fare attenzione agli “influencer” dei social media che in genere incassano un incentivo finanziario “per commercializzare determinate cripto-attività e prodotti e servizi correlati, e quindi potrebbero essere prevenuti nelle comunicazioni che rilasciano”.
Senza contare il fatto che esistono molte attività false e altrettante truffe, il cui unico obiettivo è “privare i consumatori del loro denaro utilizzando diverse tecniche, per esempio il phishing”.
In ogni caso, riconoscere la pubblicità ingannevole non è difficile. E non lo è dai tempi del famigerato schema Ponzi: se qualcuno prospetta rendimenti stellari, magari anche in tempi brevi, tralasciando del tutto il tema del rischio, allora c’è qualcosa che non torna. Forse anche più di qualcosa.


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NOTA DI REDAZIONE: gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 
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