22 marzo 2022

Guerra e mercati, non perdiamo di vista la realtà

Pubblicato in: Economia & Mercati

La guerra in atto in Ucraina porta con sé conseguenze drammatiche, a partire dalle vite umane perse e dai milioni di persone costrette a lasciare la propria casa per mettersi in salvo. È un momento complesso e delicato dal punto di vista emotivo e sociale. Ma può una guerra essere causa di una recessione economica su vasta scala? Vediamo di capire come rispondere a questa domanda, tenuto conto del complesso contesto in cui ci stiamo muovendo.



Andamenti borse mondiali: il recupero dei mercati avviene in genere in tempi rapidi


Secondo Ben Bernanke, storico presidente della Fed, la risposta è no: le variabili in grado di affossare i mercati in modo strutturale sono altre. “Le recessioni economiche sono causate principalmente da due variabili: dall’aumento accelerato dei tassi di interesse o da un crack finanziario”, ha detto Bernanke qualche anno fa. Insomma, storicamente l’imprevisto bellico non è mai stato una causa scatenante una crisi strutturale su Borse e mercati finanziari.
Uno studio effettuato da Deutsche Bank ha analizzato l’andamento storico dell’indice S&P500 attraverso 28 tra i principali eventi bellici degli ultimi 83 anni: dall’invasione tedesca della Cecoslovacchia nel 1939, passando per la guerra del Kippur, fino a eventi più recenti come i bombardamenti alla base aerea in Siria.
Ebbene, il momento di massima tensione è durato in media 15 sedute di Borsa, con una perdita di circa 6 punti percentuali. E ci sono voluti in media 16 giorni dalla massima negatività per ritornare ai livelli pre-crisi.




Guerra Ucraina, significa che andrà così anche questa volta?


Impossibile dirlo: la statistica non è una fonte di certezza previsionale, però è una media che cerca di dare un equilibrio tra gli estremi. Se è vero che ci sono voluti circa quattro anni per recuperare la perdita registrata nell’ambito della crisi mediorientale degli anni Settanta, ne è bastato soltanto uno per recuperare le perdite causate dall’invasione di Grenada del 1983. Ed è servito ancor meno tempo dall’attacco in Iraq del 2003.
In questi ultimi due casi, a distanza di 12 mesi dai minimi, l’indice S&P500 ha avuto un guadagno a doppia cifra. Ecco perché, per chi investe, l’errore peggiore che si può compiere nei momenti di panico è vendere.
Per investire con una maggiore consapevolezza, però, occorre innanzitutto capire quali sono i timori strutturali per i mercati finanziari e quali invece sono le paure momentanee, espresse dagli andamenti borse mondiali. Tra i primi si trova certamente l’incertezza: per i mercati è meglio una cattiva notizia ma che sia sicura, rispetto a qualcosa che invece è ancora aleatorio.
Ma il male peggiore è l’aumento dei tassi d’interesse, soprattutto quando salgono in fretta. Questo poiché il denaro è la materia prima di chi opera nel mondo degli investimenti e se costa troppo diventa un problema utilizzarlo, soprattutto in uno scenario complesso dove si intrecciano guerra e mercati.



La risalita dei tassi? Potrebbe essere rinviata


Con l’emergenza pandemica che sembrava finalmente sul punto di rientrare, il 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della normalizzazione del ciclo economico. Dopo anni di tassi zero o sottozero – e quindi di denaro a buon mercato – le banche centrali stavano iniziando l’opera di rialzo verso un costo del denaro adeguato al momento. Una risalita necessaria per inseguire un’inflazione in volata, e possibile grazie alla spinta della ripresa economica post-pandemia.
Che succederà ora, con lo scoppio della guerra Ucraina? Una buona notizia per i mercati finanziari è che la risalita dei tassi potrebbe essere rinviata, mentre l’economia tutto sommato rimane in buona forma.
Per chi investe è importante non perdere di vista questa realtà, a prescindere dal terrore generato dai tamburi di guerra. Del resto, è proprio negli scenari emotivamente toccanti che servono strategie utili a proteggere i nostri investimenti e a gestire i nostri risparmi mettendoli al riparo dai cattivi consigli dell’emotività. Ed è proprio in questi momenti che si apprezza la vicinanza di un consulente in grado di guidarci verso scelte più consapevoli.



Approfondimenti sulla pianificazione finanziaria

Investimenti online 
Protezione 
Previdenza 
Family Banker: professionisti della consulenza finanziaria 


AVVERTENZA LEGALE: questo è un foglio di informazione aziendale con finalità promozionali che riflette le analisi, effettuate da Banca Mediolanum, sulla base dell’attuale andamento dei mercati finanziari il cui contenuto non rappresenta una forma di consulenza nè un suggerimento per gli investimenti.
NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti sono frutto di elaborazione interna.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
Le informazioni riportate non devono essere intese come una raccomandazione, diretta o indiretta, o un invito a compiere una particolare operazione. Per verificare le soluzioni più adatte alle tue esigenze e adeguate al tuo profilo di investitore rivolgiti sempre al tuo Family Banker.