Green Building, l’edilizia “verde” tra i Megatrend da monitorare
Il sorprendente Bosco Verticale di Stefano Boeri, a Milano, comprende due grattacieli sufficientemente alti da sostenere più vegetazione di quanto non possa fare un intero ettaro di foresta. Le piante sugli edifici assorbono l’anidride carbonica, portando calore e proteggendo le persone e gli edifici stessi dall'esposizione prolungata alle intemperie. Progetti come questo potrebbero fare la differenza in futuro per fare in modo che le nostre città diventino luoghi efficienti e sostenibili.
Proprio al tema di un’edilizia sempre più verde – al netto dell’opera visionaria di Boeri – è dedicato un vasto progetto della Commissione europea: se l’Ue vuole raggiungere il suo obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 infatti, deve necessariamente ripensare il modo in cui costruisce le sue città. Il patrimonio edilizio europeo è attualmente responsabile del 40% del consumo energetico totale e del 36% delle emissioni di gas serra legate all'energia : ciò significa che abbattere tali emissioni sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici complessivi.
L’iniziativa "Fit for 55" della Commissione europea – che punta a ridurre i gas serra di almeno il 55% entro il 2030 - va in questa direzione, richiedendo investimenti per aggiornare il vecchio patrimonio edilizio. L'Ue si è posta infatti l'obiettivo di ridurre del 60% le emissioni di gas serra degli edifici entro la fine del decennio e garantire che le costruzioni siano completamente decarbonizzate entro il 2050.
Edifici sostenibili: trasformare il vecchio in nuovo
Uno dei progetti più importanti nell’ambito di questa iniziativa punta ad “aggiornare” gli edifici più vecchi, adeguandoli ai nuovi standard ambientali. Riscaldamento, raffreddamento e illuminazione attualmente rappresentano il 27% delle emissioni totali del settore energetico a livello globale e il 30% del consumo energetico globale, secondo i dati dell'Agenzia internazionale dell'energia .
L'Unione europea sta spianando la strada verso ristrutturazioni ecologiche, partendo da sovvenzioni e contributi per coprire i significativi costi iniziali della decarbonizzazione degli edifici inefficienti. Ciò ha contribuito ad aumentare il numero di consumatori europei che effettuano ristrutturazioni energetiche, arrivando al 46% nell'ultimo anno, rispetto al 42% dell'anno precedente, secondo un sondaggio di Morgan Stanley su oltre 4.000 consumatori europei e del Regno Unito .
La ricerca ha anche rilevato che il 39% di coloro che hanno apportato miglioramenti lo scorso anno ha utilizzato un sussidio o un contributo governativo per sostenere i lavori. Gli italiani sono stati i più propensi a usufruire del sostegno per gli aggiornamenti energetici, seguiti dai francesi.
Molti proprietari di edifici residenziali e commerciali hanno intrapreso ristrutturazioni come l'isolamento alle pareti o ai tetti, la sostituzione di porte e finestre con modelli con doppi o tripli vetri, l'aggiornamento dei sistemi di riscaldamento e l'installazione di pannelli solari. Per le proprietà commerciali, diventare più efficienti dal punto di vista energetico - e quindi ridurre i costi operativi - è un passo cruciale nella proposta di valore a lungo termine.
Il progetto europeo punta a stabilire piani di ristrutturazione edilizia per delineare la strategia nazionale di decarbonizzazione del patrimonio immobiliare e affrontare ostacoli come finanziamenti, formazione e attrazione di lavoratori più qualificati. Oppure, propone l’istituzione di “passaporti” per la ristrutturazione degli edifici per guidare i proprietari nelle loro ristrutturazioni graduali verso edifici a emissioni zero. Infine, l’introduzione degli sportelli unici per i proprietari di case, le Pmi e tutti gli attori coinvolti nella ristrutturazione, per ricevere supporto.
Verso l’efficienza energetica
Se i progetti più green possono inizialmente sembrare più esosi, nella maggior parte dei casi costeranno alla città meno nel lungo periodo. La crisi energetica ha reso ancora più evidente alle amministrazioni locali che gli edifici ad alta efficienza consumano molta meno energia, ad esempio.
Nel 2015, la Francia ha reso obbligatorio per tutti i nuovi edifici nelle zone commerciali coprire parte dei loro tetti con piante o pannelli solari. I tetti green abbassano le temperature superficiali e riducono la quantità di energia necessaria per riscaldare questi edifici in inverno o raffreddarli in estate.
Anche se alcuni degli edifici green più impressionanti al mondo si trovano in Germania e in Svezia. La città di Friburgo, in Germania, ne vanta diversi, tra cui la Solarsiedlung (Insediamento Solare) e il Sonnenschiff (Nave del Sole), che è una piccola e vivace comunità alimentata interamente dall'energia solare nel quartiere cittadino di Vauban. Il Sonnenschiff presenta addirittura case/edifici a energia positiva, che generano più energia rinnovabile di quella richiesta dall'edificio. I proprietari possono quindi vendere l'energia in eccesso alla società di servizi municipale.
Investire sul Green Building
L’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050 inizia a farsi pressante – i dati preoccupanti sull’aumento delle temperature e sulla (pessima) qualità dell’aria che respiriamo sono solo alcuni dei continui campanelli d’allarme sul problema del cambiamento climatico. Proprio per venire incontro a questa urgenza di portata globale, negli ultimi anni stanno proliferando start-up e aziende che producono tecnologie e servizi cruciali per il raggiungimento dello zero-netto.
Anche nel mondo del real estate, con le tendenze che abbiamo appena analizzato. Tutto questo apre interessanti opportunità per chi investe: il Green Building si inserisce infatti a tutti gli effetti tra i megatrend, cioè quelle tendenze secolari da monitorare alla ricerca di investimenti di qualità da proporre ai clienti.