12 dicembre 2023

Fondi pensione, in crescita i rendimenti nei primi 9 mesi del 2023

Pubblicato in: Economia & Mercati

Crescono i rendimenti e aumentano le persone che scelgono di destinare i propri risparmi a questo tipo di prodotto. Stiamo parlando degli investimenti degli italiani nei fondi pensionistici complementari. I dati della Commissione di Vigilanza sui Fondi Complementari, meglio conosciuta con la sigla COVIP, mostrano un quadro decisamente positivo.

Alla fine del terzo trimestre del 2023, infatti, le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono 10,6 milioni, il 3% in più rispetto alla fine del 2022. A queste posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme pensionistiche complementari, corrisponde un totale degli iscritti pari 9,5 milioni di persone, anche in questo caso in aumento del 3% rispetto all'anno scorso.


Fondi pensione: bene soprattutto gli investimenti azionari

Il dato più significativo è però rappresentano dall'aumento dei rendimenti fatto registrare dai fondi complementari, in particolare da quelli che hanno puntato maggiormente sui titoli azionari.

L’ultimo monitoraggio trimestrale della COVIP dice infatti che, nei primi nove mesi del 2023, “tutte le tipologie di forme pensionistiche e di comparti registrano in media risultati positivi, in particolare nelle gestioni con una maggiore esposizione azionaria” . Merito della generale ripresa dei titoli azionari sui mercati internazionali, che ha fatto salire l’attivo dei fondi pensione e crescere i rendimenti.

Da gennaio a settembre di quest'anno i rendimenti medi sono stati del 2,2% per i fondi pensione negoziali, del 3% per i fondi pensione aperti e del 3,6% per i Pip (Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo).

Per i comparti azionari si riscontrano rendimenti medi pari al 4,5% nei fondi negoziali, al 5,5% nei fondi aperti e al 6% nei Pip. Per le linee bilanciate i risultati sono in media del 2,1% nei fondi negoziali, del 3% nei fondi aperti e del 2,2% nei Pip. Sono stati invece più contenuti i rendimenti dei comparti obbligazionari e garantiti, in media dell’ordine dell’1-2%.

Il risultato finale è che le risorse destinate alle prestazioni, a fine settembre del 2023, totalizzano 215 miliardi di euro, in crescita del 4,7% rispetto ai 205 miliardi contabilizzati a dicembre del 2022. Poco più della metà di questo aumento - spiega la Commissione nel suo rapporto - è dipeso dall'incremento del valore dei titoli in portafoglio, mentre la crescita residua è stata data dai flussi contributivi al netto delle uscite.

Questo è dunque il quadro della situazione per ciò che riguarda i primi nove mesi del 2023. Ma come sono andate le cose negli ultimi dieci anni? Anche qui è utile leggere l'analisi della COVIP.


Anche negli ultimi 10 anni azionario al top nel fondo pensione

La Commissione ha infatti valutato i rendimenti su un orizzonte temporale più coerente con le finalità del risparmio previdenziale. Il risultato? Non molto dissimile dai risultati registrati nei primi nove mesi del 2023. Detta in altre parole, è andata meglio a chi ha investito maggiormente sulle azioni, se l'è cavata chi ha puntato su un mix di azioni e obbligazioni, mentre chi ha optato per la massima prudenza non ha raccolto risultati soddisfacenti.

Nel periodo che va dall'inizio del 2013 alla fine del 2022, i rendimenti medi annui dei fondi più esposti sui titoli azionari si collocano infatti intorno al 5% per tutte le tipologie di forme pensionistiche. Per le linee bilanciate, invece, i rendimenti medi sono stati dell’1,8% per i Pip, del 2,7% per i fondi negoziali e del 3% per i fondi aperti. Le linee garantite e quelle obbligazionarie, invece, mostrano rendimenti medi vicini allo zero o di poco superiori.

Insomma, considerando che nello stesso periodo di tempo la rivalutazione del TFR è risultata pari al 2,4%, i conti sono presto fatti. Tutti i comparti azionari e buona parte dei bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto al TFR.

Se c'è dunque una lezione da trarre rispetto a questi dati, è che puntare sulle azioni nel lungo termine può risultare redditizio, anche se non è una strategia esente da rischi, soprattutto per i non addetti al settore. Per questo è sempre utile affidarsi ai consigli di un consulente finanziario di fiducia.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
Le informazioni riportate non devono essere intese come una raccomandazione, diretta o indiretta, o un invito a compiere una particolare operazione. Per verificare le soluzioni più adatte alle tue esigenze e adeguate al tuo profilo di investitore rivolgiti sempre al tuo Family Banker. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.