26 dicembre 2023

Euro digitale: a che punto siamo?

Pubblicato in: Vademecum

È stato compiuto un ulteriore passo in avanti verso la nascita della moneta digitale del Vecchio Continente. Lo scorso 18 ottobre il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato infatti di essere pronto ad avviare la cosiddetta “fase di preparazione” dell’euro digitale.

L'annuncio arriva a conclusione, dopo due anni, della fase di indagine, durante la quale gli esperti di Francoforte hanno studiato la progettazione e la distribuzione del nuovo conio. Come spiegato in un rapporto pubblicato dalla BCE sempre nell'ottobre di quest'anno , il progetto è quello di creare una moneta digitale accessibile ai cittadini e alle imprese attraverso una distribuzione effettuata da intermediari supervisionati, fra i quali le banche.


Moneta digitale europea e le differenze con le criptovalute

Come funzionerà l’euro digitale? In pratica, si tratterà di una forma immateriale di contante, emessa dalla stessa BCE, che potrà essere utilizzata per tutti i pagamenti all'interno dell'area euro. Con la nuova moneta potranno essere effettuati tutti i consueti pagamenti elettronici (nel negozio vicino a casa, online, per trasferire soldi a un amico) tramite telefono o carta, online o offline.

“Offrirebbe il massimo livello della privacy e consentirebbe agli utenti di regolare i pagamenti istantaneamente con la moneta della banca centrale. Potrebbe essere utilizzato da persona a persona, nel punto vendita, nel commercio elettronico e nelle transazioni governative. Nessuno strumento di pagamento digitale offre tutte queste funzionalità. L'euro digitale colmerebbe questa lacuna.” , ha spiegato la Bce. Ma attenzione, non si tratterà di una criptovaluta assimilabile a quelle già esistenti: l’euro digitale infatti sarà vigilato e garantito da un’autorità monetaria: la BCE, appunto.

Se il progetto si concretizzerà, tutte le attività commerciali accetteranno pagamenti con euro digitale. E tutti i cittadini potranno utilizzarlo come moneta di scambio, anche quelli che non hanno un conto corrente.

Gli utilizzatori raccoglieranno infatti il proprio denaro in un portafoglio digitale, chiamato wallet. Quest'ultimo sarà fornito agli utenti da banche o altri intermediari autorizzati dalla stessa BCE. Tutti i wallet saranno collegati a una piattaforma comune, gestita dalla banca centrale, così che sarà possibile trasferire gli euro digitali da un wallet all’altro in tempo reale.


Da dove nasce la necessità della moneta digitale?

Dobbiamo preparare la nostra moneta per il futuro”, ha dichiarato Christine Lagarde. Secondo la presidente della BCE, la nuova moneta “coesistererebbe con il denaro fisico, che sarà sempre disponibile, senza lasciare indietro nessuno”.

Secondo la BCE, “un euro digitale semplificherebbe la vita di tutti, rendendo disponibile la moneta pubblica per i pagamenti digitali. Potrebbe essere utilizzato a titolo gratuito, ovunque e in ogni momento. Questo strumento contribuirebbe a rafforzare la sovranità monetaria dell’area dell’euro e la concorrenza nel settore europeo dei pagamenti” .

La Bce non è l'unica banca centrale ad aver immaginato una sua moneta digitale, anzi. Nel mondo la corsa alla creazione di valute immateriale da parte delle autorità monetarie è già entrata nel vivo da tempo.

Progetti simili a quello della BCE sono stati annunciati o già avviati, ad esempio, dalla Bank of England , dalla Banca centrale russa e, prima fra tutte, dalla Banca Popolare Cinese , che ha emesso il suo primo yuan digitale nel 2019 e lo scorso gennaio ha dichiarato di avere incluso la quantità circolante di questa nuova moneta nel calcolo totale dell’aggregato monetario M0, quello che misura la base monetaria.


Euro digitale quando? I prossimi passi

Prima di poter utilizzare davvero l'euro digitale serve però ancora parecchio tempo, e non è detto che alla fine il progetto vedrà la luce. La cosiddetta fase di preparazione ha preso infatti il via il primo novembre 2023 e avrà una durata di due anni .

Questo periodo comprenderà tre passaggi:
• la finalizzazione del regolamento dell’euro digitale;
• la selezione dei fornitori che dovranno sviluppare la piattaforma e l’infrastruttura;
• la sperimentazione finalizzata a sviluppare un euro digitale che soddisfi sia i requisiti dell’Eurosistema sia le esigenze degli utenti, ad esempio per ciò che riguarda privacy, inclusione finanziaria e impronta ambientale.

Al termine dei due anni, il consiglio direttivo della BCE deciderà se passare alla fase successiva, cioè quella della emissione e diffusione della moneta digitale. Attenzione, però: la decisione finale spetta al consiglio direttivo della BCE, ma solo al termine del processo legislativo che dovrà essere portato avanti dall’Unione Europea.

Dal punto di vista di chi investe i propri risparmi, quella dell'euro digitale può ovviamente rappresentare un'opportunità: tutto il settore chiamato a impegnarsi per la riuscita del progetto può infatti risultare interessante. La materia è tuttavia particolarmente complessa. Perciò, per orientarsi, è più che mai utile chiedere consiglio al proprio consulente di riferimento.


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