06 dicembre 2017

Avversione alle perdite: come difendersi?

Pubblicato in: Financial Advise

Il 2017 è stato senza dubbio l’anno dei mercati azionari. L’ottimismo, la crescente fiducia di essere finalmente fuori dalla crisi finanziaria e l’abbondante liquidità immessa nel sistema dalle banche centrali di tutto il mondo ha portato gli acquisti a prendere il sopravvento sulle vendite e a far toccare ai principali indici azionari di tutto il mondo diversi record.  E fin qui tutto bene, quando i mercati salgono e non ci sono nubi all’orizzonte è un po’ come veleggiare sicuri e tranquilli ma appena le condizioni meteorologiche accennano anche al minimo cambiamento tutte le nostre certezze sembrano crollare e la nostra mente, la parte che dovrebbe essere quella più razionale, ci può tendere delle trappole che dobbiamo essere in grado di superare agilmente. 

Il denaro e le nostre emozioni.
Non solo quando si parla di investimenti, ma anche quando l’argomento è denaro in senso lato l’emotività è il primo ostacolo che ci troviamo davanti, al punto che molto spesso a complicare le nostre scelte di investimento non sono le dinamiche dei mercati finanziari ma sono proprio i nostri impulsi emotivi. L’essere umano, tipicamente, è avverso alle perdite proprio per sua natura. Ma cosa significa? Semplice, che la paura o la delusione di realizzare una perdita di un certo ammontare è nettamente superiore rispetto all’aver ottenuto un guadagno dello stesso ammontare. Alcune ricerche di finanza comportamentale hanno stabilito che il “punto di pareggio” è pari a 2,5: quindi la delusione di aver perso 10 ha lo stesso peso della soddisfazione di aver guadagnato 25. 

La versione ‘miope’ dell’avversione alle perdite.
Esiste una particolare forma miope di “avversione alle perdite”, chiamata in gergo tecnico “myopic loss aversion”. La miopia in questione è l’incapacità dell’investitore di guardare e di focalizzarsi sulle prospettive di lungo termine ma di concentrarsi esclusivamente sul timore di realizzare delle perdite nel breve e addirittura nel brevissimo periodo. Quali sono i principali sintomi? Il costante, e anche eccessivo e ossessivo, controllo della performance di un investimento è senza dubbio il principale sintomo e può portare l’individuo a non considerare, e quindi perdere, delle interessanti opportunità di lungo periodo per il proprio portafoglio.

Come difendersi?
L’avversione alle perdite riguarda un po’ tutti e difficilmente siamo in grado di esserne immuni. Quando si costruisce un portafoglio di investimento a livello di asset class e si scelgono gli strumenti che lo andranno a comporre è sempre bene avere a mente diversi elementi: l’obiettivo del portafoglio, l’orizzonte temporale, la propria propensione al rischio e il grado di diversificazione del portafoglio stesso. I mercati sono sistemi complessi e proprio per loro natura hanno una componente di volatilità che non consente di prevedere con assoluta certezza quello che succederà in futuro. Quando i mercati iniziano a correggere, anche per semplici prese di profitto degli investitori, è sempre importante essere focalizzati sull’obiettivo che si ha in mente e sul proprio orizzonte temporale senza farsi prendere dal panico. Un valido aiuto può arrivare proprio dal consulente di fiducia, in caso di nubi all’orizzonte o di mare in tempesta sarà in grado di essere un ottimo faro illustrandovi se sono necessari cambiamenti di portafoglio oppure no, riuscendo così a farvi superare agilmente questa trappola mentale.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 
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