19 luglio 2017

Il costo dei prestiti scende al minimo storico

Pubblicato in: Financial Advise

I crediti deteriorati, noti anche come NPL (Non Performing Loan), sono in calo; è quanto emerge dal report mensile dell’ABI di maggio. Oltre a questo, il rapporto evidenzia anche altri dati: il costo medio dei prestiti si è assestato intorno ai minimi storici con un tasso medio (ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e a società non finanziarie) è del 2,79%, dunque in calo rispetto al mese precedente (2,81%). Se guardiamo a prima della crisi del 2007, il livello dei tassi di interesse per i prestiti bancari era del 6,18%. Per le operazioni di finanziamento alle imprese, invece, il report di ABI indica un tasso medio dell’1,56%, in rialzo rispetto all’1,53% di aprile.

 

Prestiti e mutui, è il momento giusto

Per chi ha bisogno di un prestito, insomma, i dati sembrano evidenziare un momento propizio. Lo stesso vale anche per chi deve comprare casa chiedendo un mutuo: se nel 2007 il tasso medio sui nuovi mutui era a quota 5,72%, oggi è invece pari al 2,12%. Il numero di mutui concessi alle famiglie è in ripresa (+2,4%) rispetto a maggio dello scorso anno. Nonostante il trend sia al ribasso, circa i due terzi dei mutui concessi sono a tasso fisso. Nonostante questo, il tasso variabile è comunque tornato competitivo, dal momento che oggi il tasso fisso “costa” circa l’1% rispetto al tasso variabile.

 

Il settore bancario “soffre” di meno

Ma torniamo al report di ABI e, in particolare, a quanto sta accadendo sul fronte delle sofferenze nette. Dai numeri risulta che le sofferenze nette, che gravano sui bilanci, sono scese dai 77,85 miliardi del mese di marzo ai 77,23 miliardi di aprile. Per farsi un’idea sulla dimensione della riduzione basti ricordare che alla fine del 2016, gli NPL avevano raggiunto quota 86,8 miliardi di euro. Su base annua, infatti, il dato è in calo dell’8%.

I segnali positivi dal settore bancario continuano con i dati relativi alla raccolta bancaria. I depositi sono aumentati a fine maggio di circa 58 miliardi rispetto allo scorso anno, segnando così una variazione del +4,3% su base annua. Per quanto riguarda invece la raccolta a medio e lungo termine (tramite obbligazioni) i dati non sono altrettanto positivi: nell’ultimo anno è in diminuzione del -14,5% (quasi 53,6 miliardi di euro). Infine, la raccolta complessiva a maggio registra una crescita annuale del +0,2%.

I dati che emergono dal report mostrano che complessivamente il credito è a buon mercato, le banche continuano a ridurre il peso dei crediti deteriorarti. In questa fase gli istituti fanno fatica a finanziarsi sui mercati ed il primo canale di raccolta si confermano i depositi bancari i cui tassi di interesse sono però ai minimi storici. La strada verso il completo risanamento del sistema bancario è ancora lunga.


NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti, le immagini e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 
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