26 gennaio 2024

COP28: impatti e opportunità negli investimenti sostenibili

Pubblicato in: Financial Advise

È stata una delle conferenze sul clima più raccontate finora, e d’altra parte non poteva essere altrimenti: gli effetti del riscaldamento globale sono ormai visibili a tutti. Ma al di là delle polemiche, cosa è stato deciso durante la COP28? E quali potrebbero essere le conseguenze per chi deve decidere come investire i propri risparmi?
COP28 è stata l’edizione 2023 della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si è tenuta a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, con l’obiettivo di aggiornare l’Accordo di Parigi del 2015, quello in cui si era deciso di mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2 gradi Celsius e, se possibile, sotto l’1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali.


COP28 Dubai: la “transizione dai combustibili fossili” 

Il tema che ha sicuramente ottenuto più spazio sui grandi media è stato quello della fine dell’utilizzo dei combustibili fossili. Molte nazioni, tra cui Stati Uniti, Unione Europea e quasi tutti i piccoli Stati insulari (i più danneggiati dall’innalzamento del livello dei mari) avevano spinto per una graduale eliminazione dell’uso di petrolio, gas e carbone.
Non è andata così, ma alla fine le quasi 200 nazioni presenti hanno firmato un documento che per la prima volta prende di mira esplicitamente l’uso di queste materie prime. Il testo finale dell’accordo prevede infatti la “transizione dai combustibili fossili”.
Un successo rispetto alla prima versione dell’accordo, che si limitava all’impegno per “una riduzione del consumo e della produzione di combustibili fossili” senza però menzionare la fine del loro utilizzo.
Lo stop a gas, petrolio e carbone resta dunque un obiettivo di massima, senza tempi prestabiliti, ma la linea politica è chiara. Il mondo, o almeno buona parte di esso, si sta dirigendo verso forme di energia alternativa. È la famosa transizione energetica. D’altra parte, durante la COP28 sono stati presentati rapporti scientifici che confermano quanto sta avvenendo.
Sia gli scienziati europei di Copernicus che l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) hanno messo in guardia dal record assoluto di temperature raggiunto nel 2023, con un aumento di 1,4 gradi Celsius rispetto alla media preindustriale (1850-1900) . Il capo dell’OMM ha ribadito che l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato, e che la tendenza dipende dalle “emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane”.


Transizione energetica: triplicare la capacità rinnovabile installata

Chiaro, dunque, dal punto di vista del risparmiatore, come in questo contesto l’investimento sostenibile diventi un’opportunità anche per il proprio portafoglio. Lo suggeriscono gli stessi impegni presi durante la COP28. Uno, in particolare. Tra le principali misure previste c’è infatti la triplicazione della capacità di energia rinnovabile installata nel mondo entro il 2030.
L’obiettivo è stato approvato da 118 nazioni presenti alla Conferenza. Non hanno aderito alla proposta giganti mondiali come Cina, India e Russia. Ciononostante, l’accordo coinvolge moltissimi Paesi, inclusi ovviamente quelli dell’Unione Europea.


C’è poi un’altra novità interessante per gli investitori

La tecnologia nucleare è controversa, molti sono contrari, ma senza dubbio permette di creare energia senza produrre anidride carbonica. Alla COP28 un gruppo formato da 22 Paesi – tra cui Stati Uniti, Canada, Giappone e 12 nazioni dell’UE come Francia e Paesi Bassi – ha firmato una dichiarazione che chiede di triplicare la capacità di produzione di energia nucleare entro il 2050 (rispetto al 2020).
L’obiettivo dichiarato, anche in questo caso come in quello delle rinnovabili, è ridurre la dipendenza da petrolio, gas e carbone. Ma non c’è dubbio che le aziende del settore dovrebbero beneficiarne, così come chi punterà su di loro.
Affinché un investimento risulti redditizio, però, non conta solo su cosa si punta, ma soprattutto sono prospettive e obiettivi a fare la differenza: occorre una visione chiara, completa e di lungo periodo. Anche per questo, oltre che per interpretare i numerosi tecnicismi contenuti negli accordi presi a Dubai, l’affiancamento di una consulenza finanziaria risulta fondamentale.


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