21 gennaio 2025

Risparmiatori, ma emotivi: i giovani hanno bisogno di una consulenza su misura

Pubblicato in: Financial Advise

I giovani italiani tendono ad accantonare qualche risparmio ogni mese – ed è un segnale incoraggiante, che conferma la tradizionale propensione al risparmio del Belpaese. Ma molti di loro lo fanno in modo un po’ disordinato, essenzialmente per crearsi un piccolo paracadute in caso di imprevisti e rischiando di lasciarsi trascinare dall’emotività. Sono alcuni dei dati che emergono dall’aggiornamento del quinto Rapporto Assogestioni-Censis.

Nel dettaglio, l’89% degli under 35 dichiara di mettere da parte dei soldi (anche per periodi molto brevi) e oltre la metà di loro (il 53,5%) dice di farlo per sentirsi più sicuro nel quotidiano, per affrontare difficoltà ed eventi avversi. Ma c’è anche – va detto – un notevole 26% (contro il 17,7% degli adulti e il 3,3% degli anziani) che risparmia con un obiettivo: per finanziare spese importanti, per esempio l’acquisto di immobili o auto.


Alla ricerca di rendimento e sicurezza

Se dovesse investire i propri soldi – prosegue il report – il 44,4% dei giovani risparmiatori sarebbe sensibile alla necessità di costruire nel tempo sicurezza per sé stesso, il 35,1% a proposte di differenziazione del portafoglio investimenti, il 35% a buoni rendimenti, il 18,7% alla necessità di non tenere liquidi i soldi. Insomma, commenta Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, “quello che si vede è una sorta di groviglio che mette insieme ricerca di buoni rendimenti, ricerca di rassicurazioni sul futuro e anche richiesta di un servizio di consulenza capace di costruire portafogli, anche piccoli, ma diversificati e in grado di cogliere più obiettivi allo stesso tempo”.


I rischi dell’emotività e di una scarsa cultura finanziaria 

Un altro tema che emerge con forza riguarda il rischio di lasciarsi travolgere da paura ed emotività: nell’attuale fase di incertezza, segnala il report, ben l’82,7% dei giovani dice di temere eventuali perdite in caso di investimento (contro il 76,4% degli adulti e il 71,2% degli anziani che risparmiano). Non solo: “il 56,9% degli under 35 intervistati controlla continuamente i propri investimenti con il rischio di compiere decisioni avventate e al 60,4% è capitato di modificare decisioni a causa di grandi eventi globali come guerre o crisi economiche”, dice ancora lo studio. Resta poi sempre sullo sfondo il discorso di una cultura finanziaria ancora inadeguata, con quasi la metà (48,6%) dei giovani risparmiatori che non conosce l’impatto del tasso d’interesse su un prestito bancario e il 40,8% che non sa cosa sia la previdenza complementare (contro il 28,8% degli adulti e il 31,4% degli anziani).


Cosa si aspettano i giovani dal loro consulente?

Uno spaccato, quello appena descritto, che lascia emergere la necessità – anche e soprattutto per i giovani – di una consulenza “tailor-made”, su misura, capace di riorientare i comportamenti potenzialmente nocivi relativi alla gestione del risparmio e di offrire supporto nella gestione quotidiana delle proprie finanze. Una consulenza in cui, tra l’altro, i risparmiatori under 35 dimostrano di riporre fiducia e aspettative.

Dalla consulenza finanziaria:

  • il 41,7% si aspetta un aiuto nell’investire in prodotti dai buoni rendimenti;
  • il 40,5% cerca un supporto nel minimizzare i rischi;
  • il 32,6% vuole le informazioni e le conoscenze di cui di volta in volta ha bisogno;
  • il 31,3% cerca consigli relativi a prodotti molto flessibili, da cui uscire senza costi aggiuntivi;
  • il 28,1% ricerca un supporto per capire ciò che conta per gli investimenti;
  • il 19,2% vuole un supporto più globale, non solo finanziario, ma anche assicurativo;
  • il 15% desidera un contributo di rassicurazione sulle scelte che eventualmente effettua;
  • il 12,5% si aspetta di essere emancipato dal prendere decisioni difficili.

Insomma, il segmento dei giovani, destinatari nei prossimi anni e decenni di un massiccio passaggio generazionale, ha bisogno più che mai di un supporto professionale nella gestione dei risparmi, specialmente in un contesto all’interno del quale non manca l’incertezza. I giovani ne sono consapevoli, e questa è una buona notizia: un punto di partenza per loro e per chiunque offra loro una solida e seria consulenza finanziaria.


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