13 giugno 2023

Come difendersi dall’inflazione: ecco cosa fanno le famiglie italiane

Pubblicato in: Financial Advise

Quando il costo della vita aumenta, lasciare i soldi sul conto corrente può rivelarsi assai poco conveniente. Ogni mese quel denaro vale infatti un po’ meno, in termini di potere d’acquisto. Ecco perché sempre più famiglie italiane stanno scegliendo di investire una parte dei propri risparmi. Come? Acquistando titoli di Stato e obbligazioni bancarie, soprattutto: strumenti che, pur non presentando rischi elevati, offrono spesso rendimenti capaci di contrastare l’inflazione, permettendo così di proteggere il valore reale dei risparmi. A fotografare questa e altre tendenze è la Banca d’Italia nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria .

Pubblicato lo scorso 28 aprile, lo studio fornisce ogni sei mesi informazioni approfondite sulle condizioni del sistema finanziario italiano, inquadrandole nel contesto macroeconomico e finanziario mondiale, oltre che sui principali fattori di rischio di origine interna e internazionale.

Uno dei capitoli del rapporto è dedicato proprio alle famiglie del nostro Paese, alla loro condizione finanziaria e alle scelte fatte per gestire i propri risparmi. È in questa parte dello studio che emerge la tendenza alla quale abbiamo fatto cenno.

“Le mutate preferenze di impiego della liquidità da parte di famiglie e imprese, coerenti con l’obiettivo di salvaguardare il loro potere di acquisto, stanno determinando una marcata riallocazione della liquidità a favore di attività più remunerative. A partire dalla scorsa estate la flessione dei depositi a vista è stata accompagnata da una crescita dei flussi verso i titoli di Stato e, in misura minore, verso le obbligazioni bancarie e le altre tipologie di depositi”.



Come proteggere i risparmi dall'inflazione: sul fronte economico emergono segnali di miglioramento

Per capire i motivi di questa tendenza, bisogna leggere dal principio le 65 pagine del rapporto. “Nel primo trimestre dell’anno”, scrivono gli analisti della Banca d’Italia, “è proseguita la fase di debolezza dell’economia mondiale, ma emergono segnali di miglioramento. Le stime di crescita per il 2023 continuano a prefigurare un deciso rallentamento, ma meno marcato rispetto alle previsioni dello scorso autunno”. Insomma, le prospettive sono in fase di miglioramento.

In questo contesto, gli italiani si confermano inoltre fra i meno indebitati d’Europa. Il debito delle famiglie nostrane in rapporto al reddito disponibile, scrive la Banca d’Italia, “risulta inferiore di oltre 30 punti percentuali rispetto alla media dell’area dell’euro relativa al terzo trimestre del 2022”. Una buona notizia, dato che nel frattempo il costo del denaro è aumentato. “L’incremento dei tassi di interesse”, infatti, “si sta riflettendo sul costo medio dei prestiti in essere e la quota di nuclei finanziariamente vulnerabili potrebbe salire nel corso di quest’anno”.



Oggi più che mai occorre monitorare l’andamento inflazione

Per chi vuole gestire al meglio i propri risparmi, una delle variabili da tenere in conto – sempre, ma oggi più che mai – è l’inflazione. “Il deterioramento del quadro congiunturale incide in misura moderata sui rischi connessi con la situazione finanziaria delle famiglie. La liquidità resta elevata, ma in termini reali il reddito disponibile è diminuito a causa dell’inflazione”, si legge infatti nel rapporto.

Come detto, dunque, il potere d’acquisto del denaro che incassiamo – e di quello che teniamo parcheggiato sul conto corrente – diminuisce per effetto dell’inflazione, ancor più quando, come in questo periodo, i prezzi si mettono a galoppare. Non a caso la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici italiane, scrive Banca d'Italia, “nel trimestre terminante a dicembre del 2022 si è ridotta al 5,3% del reddito disponibile”.
L’inflazione nei Paesi avanzati, pur mostrando segni di moderazione, rimane sostenuta. Fari puntati soprattutto sul dato core. “Nell’area dell’euro, la componente di fondo è ancora in crescita”, scrivono gli analisti della Banca d'Italia.



Investire contro inflazione? Le abitudini di risparmio delle famiglie italiane

La situazione sta dunque modificando le abitudini di risparmio di molte famiglie. “Resta ancora elevata la liquidità, anche se la crescita dei depositi è in flessione; aumentano gli investimenti in titoli di Stato e in obbligazioni bancarie, mentre sono in calo quelli in azioni, in quote di fondi comuni e in prodotti di investimento assicurativo”, si legge nel rapporto.

L’attuale contesto, caratterizzato da un rallentamento economico e un’inflazione ancora elevata, ha spinto molti a rivedere le proprie strategie di investimento. Il quadro tracciato dalla Banca d’Italia rappresenta un utile punto di partenza per chi, all’insegna di un’adeguata diversificazione e con la guida di una consulenza professionale, vuole non solo proteggere i propri risparmi, ma anche farli fruttare al meglio.


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