23 febbraio 2022

Ennio Doris e l’arte di trasformare le crisi in opportunità

Pubblicato in: Economia & Mercati

Era il 1982 quando Ennio Doris decise di dare corpo al suo progetto fondando Programma Italia, quella che poi sarebbe diventata Banca Mediolanum. In Italia era un momento di transizione, da un mondo turbolento – flagellato dalla guerra per il petrolio, dall’iperinflazione, dalla lotta e dalla violenza politica – a uno nuovo, sconosciuto.
Ma il 1982 fu anche un anno difficile per la finanza del Belpaese: il 6 agosto, infatti, venne annunciato il fallimento del Banco Ambrosiano, il più clamoroso crac della storia italiana, ultimo atto di un dramma durato circa quattro anni tra scandali, sotterfugi e gravi perdite. Quella notizia metteva in ginocchio un’Italia già piegata da un decennio di terrorismo e da una situazione economica critica, poiché troppo dipendente dalle banche.


Ennio Doris, il coraggio delle (buone) idee


Decidere, ma anche solo pensare, di creare una banca in quel momento di tempesta finanziaria, economica e sociale, poteva sembrare un gesto folle. Farlo proprio in un momento in cui l’immagine degli istituti di credito era appannata poteva sembrare un gesto sconsiderato. Ma lo era solo in apparenza, perché in Italia, settima potenza industriale al mondo, quello era il momento per riscrivere le linee guida del futuro.
Ed è questo che deve aver pensato Ennio Doris dando vita alla società finanziaria che poi sarebbe divenuta Banca Mediolanum. Del resto, negli ultimi anni Doris ripeteva spesso che “gli affari si fanno nei momenti difficili, perché è nelle crisi che nascono le opportunità”. E attraverso questa storia, comprendiamo che lo diceva perché l’aveva sperimentato con successo in prima persona.
Nel 1982, gli strumenti per gli investimenti in Italia erano ancora molto arcaici. I mutui erano una rarità e avevano tassi proibitivi, per non parlare della Borsa: un luogo considerato incomprensibile, dove una ristretta élite scambiava le proprie ricchezze attraverso una gestualità che all’apparenza aveva dell’assurdo. La maggior parte degli italiani metteva i risparmi in un libretto, al massimo in titoli di Stato – da qui il soprannome “Bot People”.
Ed è da qui che ebbe inizio la rivoluzione. Pochi anni dopo, sono arrivati anche in Italia i fondi di investimento, il primo mattone del nuovo modo di fare banca e di investire nei mercati. Da quel momento è stata una strada in discesa: il mondo del risparmio ha iniziato ad ampliare i propri orizzonti, le azioni sono entrate nel linguaggio comune, il mondo dei fondi di investimento ha conosciuto uno sviluppo globale e settoriale, dal Bot italiano alle azioni di tutto il pianeta, fino ad arrivare a oggi, ovvero al momento storico in cui si va oltre i confini del mondo, fino al possibile Metaverso.


In anticipo sul mercato di quattro decenni


Da pianeta sconosciuto che era, il mondo degli investimenti oggi è a portata di click. Ennio Doris e Banca Mediolanum in 40 anni hanno contribuito sistemicamente a emancipare il risparmiatore, accompagnandolo sempre nel lungo viaggio dell’economia, consigliandolo al meglio e proteggendolo nei momenti di turbolenza. Risultati raggiunti seguendo la regola aurea della diversificazione e dell’accumulo con lo strumento innovativo del PAC, orientati sempre dalla certezza che nelle crisi nascono le opportunità.
Ma oltre all’innovazione del Piano d’Accumulo – una modalità di sottoscrizione dei fondi comuni di investimento che permette di investire piccole somme in modo graduale – va menzionato il diverso modo di fare finanza e banca: una rivoluzione copernicana che ha invertito il ruolo tra istituto e cliente. Non è più il cliente a dover raggiungere il canale di investimento: ora sono gli strumenti di investimento che raggiungono il cliente in qualsiasi momento e per soddisfare ogni esigenza.
Quarant’anni fa, una banca senza sportelli, immateriale, poteva suscitare diffidenza e indurre i più a ritenerla scarsamente solida. Oggi è diventata la regola. Il merito del suo fondatore non è stato quello di avere avuto l’idea fortunata, ma di vederne la consacrazione dopo aver anticipato il mercato di anni e aver così indicato ai concorrenti la strada maestra da seguire.
Oggi Banca Mediolanum è una realtà affermata, al passo con il tempo che corre, è quotata in Borsa dal 1996 e ai suoi azionisti ha dato notevoli soddisfazioni.
A quarant’anni dalla nascita molto è cambiato, nell’Italia e nel mondo, e Banca Mediolanum crescendo è diventata protagonista, perché le aziende avveniristiche non impongono un nuovo mondo, ma contribuiscono a crearlo possibilmente migliorandolo.


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