26 marzo 2024

AIPB, lo scenario 2024 volge verso la crescita

Pubblicato in: Vademecum

Guardando all’orizzonte, sono diversi i temi che, nel corso del prossimo anno, potrebbero avere un impatto sui mercati (e sui portafogli): cosa succederà all’inflazione? Le tensioni geopolitiche si placheranno? Quali saranno i megatrend che detteranno la linea per il progresso? Per rispondere a questi e altri quesiti, l’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) ha presentato l’Outlook per il 2024, con l’obiettivo di sostenere gli investitori nelle loro scelte.

“In uno scenario così frammentato e in continua evoluzione, il Private Banking dovrà sempre di più reagire con immediatezza ai cambi di tendenza e supportare i clienti nella lettura della complessità e nella percezione dei rischi”, ha spiegato Andrea Ragaini, Presidente dell’associazione. L’obiettivo è di affiancarli “nelle scelte di allocazione del portafoglio, portando elementi di razionalità e offrendo tutta la professionalità che le Banche Private e i loro Private Bankers hanno nel tempo dimostrato di saper fornire”.



Associazione Italiana Private Banking: lo scenario globale

Lo studio ha approfondito tre elementi rilevanti per le scelte di investimento: le previsioni sulla crescita economica, l’evoluzione dell’inflazione e le scelte delle Banche centrali sull’andamento dei tassi di interesse. Nonostante i rischi legati al quadro geopolitico costellato da tensioni e da una crescente instabilità, con ricadute anche sulle filiere produttive e le catene di approvvigionamento, secondo gran parte degli addetti ai lavori lo scenario volge verso la crescita: il 61% degli operatori ha individuato un outlook di crescita lieve o moderata.

Tra le economie europee spiccano Spagna, Grecia, Repubblica Ceca e Ungheria, tra i Paesi che secondo gli asset manager registreranno i migliori risultati nei prossimi mesi, mentre Francia e Germania rimangono più indietro: il quadro sembra dunque privilegiare la ripresa di economie storicamente più volatili.

Allo stesso tempo, anche la spirale inflattiva sembra destinata a rallentare: secondo più di un operatore su due, nel 2024 l’inflazione in Europa scenderà al di sotto del 2,5%, anche se sul futuro prossimo gli operatori sono divisi tra coloro che prevedono un’attenuazione della stretta monetaria e coloro che la ritengono ancora necessaria.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il rallentamento dell’inflazione potrebbe procedere a un ritmo meno sostenuto, anche se quasi tutti gli operatori coinvolti ritengono che la Fed, così come la Bce, abbia svolto un ottimo lavoro nel contenimento dell’emergenza: secondo l’83% di loro Jerome Powell potrebbe procedere al primo taglio dei tassi a giugno 2024.



Private Banking e l'outlook per gli investimenti

Guardando all’organizzazione del portafoglio, nel corso del 2024 potrebbe continuare il processo di riassestamento avviato nell'anno precedente, con un movimento di liquidità verso investimenti finanziari, soprattutto nel settore obbligazionario.

I bond sono sotto i riflettori come principale risorsa per il futuro: nonostante abbiano mostrato maggiore volatilità rispetto alle azioni nel 2023, sono oggetto di un ampio consenso, con prospettive di rendimento molto positive, comprese tra il 5% e il 10% (per il 53% degli intervistati), che vedono nelle obbligazioni investment grade (76%) e nei titoli di Stato (71%) le opzioni migliori. Una valutazione che risente del possibile taglio dei tassi nella seconda metà dell’anno.

Sul versante azionario, i manager mostrano una visione neutrale nel breve termine, con un sovrappeso nel medio periodo (12-36 mesi): questa cautela si traduce in una maggiore polarizzazione riguardo ai rendimenti attesi, con una significativa percentuale di operatori che si aspetta rendimenti tra il 5% e il 10%. Tra i singoli comparti, si distinguono settori come la tecnologia e il banking.



Che volto avrà il futuro?

Il 2024 non si ferma però alle sfide del momento o alle strategie di breve periodo: per assicurarsi rendimenti costanti ed effettuare le migliori scelte di investimento, bisogna considerare il quadro più ampio dei cambiamenti in corso nella società e nel mondo dell’industria. Non può che risaltare il progresso tecnologico, reputato ad alto impatto dal 100% degli Asset Manager, accanto all’Intelligenza Artificiale (89%).

A seguire, c’è ovviamente il cambiamento climatico (impatto alto per il 72%), protagonista di numerose valutazioni a livello macroeconomico, che potrebbero coinvolgere gran parte dei settori; in tal senso, dossier come la transizione ecologica, la gestione energetica e l’economia circolare hanno attirato l’attenzione di gran parte degli addetti ai lavori. Infine, il megatrend demografico completa l’istantanea di AIPB, ponendo l’accento sull’invecchiamento della popolazione.

Insomma, i temi che terranno banco nei prossimi 12 mesi – e negli anni a venire – sono vari e numerosi. Alcuni – come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia più in generale – ci pongono di fronte a questioni etiche non banali; altri – come l’inflazione e le tensioni geopolitiche – destano inevitabilmente qualche preoccupazione negli investitori (e non solo).

Ma come sempre c’è il rovescio della medaglia: tutti i megatrend citati, destinati a plasmare in nostro modo di vivere nei prossimi decenni, aprono enormi opportunità di investimento. Opportunità che il consulente potrebbe esplorare con i suoi clienti, mostrando loro il lato positivo insito in ogni cambiamento.