2025: un anno d’oro, nonostante tutto

2025: un anno d’oro, nonostante tutto

Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Economia & Mercati

Un anno all’insegna della tecnologia, segnato da luci e ombre: una prima metà brillante e una seconda più complicata. Protagoniste Softbank e Nvidia, con quest’ultima che sembra ripercorrere le orme di Cisco. In mezzo, il presidente USA Donald J. Trump e le sue mille sfaccettature. Nonostante tutto, per il terzo anno consecutivo, il risultato è positivo.


Softbank e Nvidia al centro della scena

“Ho chiesto a Masayoshi Son (ceo di Softbank) di fare un investimento di 200 miliardi di dollari". Uno sketch che a Trump è riuscito benissimo, visto che l’interlocutore gli faceva da spalla sorridendo e promettendo risultati con un “ci proverò”. Ricorderete la scena, girata a Palm Beach, in Florida, e risalente al 16 dicembre 2024, quando un Trump fresco di nomina inaugurava il suo mandato tracciando la rotta con cui avrebbe portato gli USA verso “l’Età dell’Oro”. Con i mercati di tutto il mondo in ascolto, pronti a segnare subito nuovi massimi.

L’avvio della presidenza Trump è stato da subito molto chiaro, con tutto l’establishment della Silicon Valley ad applaudire l’annuncio, dallo studio Ovale, del “progetto Stargate”, una joint venture tra pubblico e privato consistente in un investimento da 500 miliardi di dollari per lo sviluppo delle infrastrutture digitali e fisiche volte a supportare la leadership statunitense nell’AI. A sostenere tutto questo, l’amministrazione USA e alcuni colossi del calibro di OpenAI, Oracle e Softbank.


Un altro anno all’insegna del tech

Ancora Softbank, un’importante società di investimenti giapponese che è parsa assumere il ruolo di veicolo finanziario di Trump. Una società fino ad allora poco conosciuta al grande pubblico, ma tra gli attori più importanti a Wall Street, essendo uno dei principali azionisti di Nvidia: l’azienda più capitalizzata al mondo, il cui titolo ha guadagnato oltre il 520% da gennaio 2022 a dicembre 2025 (fonte: Investing.com, dati al 9 dicembre 2025).

Grafico dell’andamento del titolo NVIDIA da fine 2022 a settembre 2025: il prezzo mostra una crescita complessiva con variazioni nel breve periodo e un trend rialzista

È su questi indizi, tutti concentrati nel mese di gennaio, che si è sviluppata la trama dei mercati nel 2025. Un’annata che ha avuto un avvio con molti raggi di sole e poche nuvole e un finale, al contrario, con molte nubi e pochi raggi di sole.

Il cambio di meteo è dipeso dalla tecnologia. E principalmente, di nuovo, da due società: Softbank e Nvidia.

  • Essendo diventata un braccio finanziario dell’amministrazione Trump, Softbank è l’ago della bilancia.
  • In quanto società più importante per lo sviluppo dell’AI e la più capitalizzata al mondo, Nvidia è il barometro dei mercati.


Cosa ci insegna la storia di Cisco?

Nella seconda parte dell’anno le nubi hanno iniziato ad addensarsi: alle aspettative e alle promesse di inizio anno, si sono sostituite le preoccupazioni. Come il rischio bolla, alimentato dalle premesse per una nuova rivoluzione industriale e da un azionario che ha corso molto e che ha spinto Softbank a fare cassa, vendendo la quota di Nvidia.

Ben 32 milioni di azioni, per un controvalore di 5,83 miliardi di dollari. Per il mercato, la separazione fra il veicolo d’investimento al centro della scena e la società tecnologica leader indiscussa è stato un piccolo trauma: che si sia rotto l’incantesimo?

Il caso Nvidia ricorda un episodio del passato: quello di Cisco, ai tempi della bolla “dot-com” del 2000. In quel periodo, sui desk delle banche circolava una vignetta che rappresentava un negozio in cui si vendevano pale per i cercatori d’oro: dal negozio uscivano molti clienti con una pala appena acquistata. La corsa all’oro era una metafora della corsa a Internet. E quel negozio si chiamava Cisco. I clienti? AOL, Yahoo!, Qwest, SunMicrosystem. La morale: nella corsa all’oro, l’unico guadagno sicuro è di chi vende le pale. Cioè, per l’appunto, Cisco.


Passato e presente a confronto

Al picco di marzo 2000, il rapporto prezzo/utili(1) di Cisco era 201, il cashflow a 176 e le azioni in pochi anni erano salite oltre il 10.000%. Ma Cisco era il più importante venditore di pale nella corsa all’oro delle dot-com, e il mercato si chiedeva cosa mai potesse andare storto. Poi, è scoppiata la bolla. E il titolo Cisco è caduto come e quanto quelli dei suoi clienti.

Negli anni successivi, Cisco ha proseguito la sua crescita, quadruplicando i ricavi a 49 miliardi di dollari e quintuplicando i profitti a 11 miliardi. Ma il titolo è riuscito a malapena a recuperare i massimi del marzo del 2000. Il Nasdaq, invece, i massimi del marzo 2000 li ha quintuplicati, grazie allo sviluppo del web e alla nascita e crescita di nuove società. Ciò significa che, se Nvidia oggi è un leader indiscusso, non è detto che lo sarà anche in futuro. Ma anche senza la spinta di Nvidia, la rivoluzione tech dell’AI proseguirà, grazie a nuovi protagonisti.


La rivoluzione è iniziata, ma la strada è ancora lunga

Se il tech è stato il protagonista dell’inizio e della fine dell’anno, in mezzo c’è stato molto altro: i conflitti in Medioriente e in Ucraina, i dazi, le decisioni delle banche centrali sui tassi e le minacce all’indipendenza della Fed. In ogni caso, il 2025 è il terzo anno consecutivo con il segno più sui mercati: per il Nasdaq, il rialzo dal “Liberation Day” è del +50%, mentre da inizio 2023 è di quasi il +150%. Un incremento alimentato dalle aspettative per la nuova rivoluzione industriale dell’AI.

Ma affinché questa rivoluzione possa continuare, occorrono ulteriori investimenti e spese, per costruire (per esempio) i data center e le centrali elettriche chiamate a fornire l’energia necessaria. Circolano già le prime stime di spesa, che potrebbero superare i duemila miliardi, ossia il 7% del PIL statunitense(2). Tutto questo significa nuovo debito privato.

Come dire: il 2025 è stato un altro anno d’oro. Ma da adesso in avanti, bisognerà impegnarsi affinché la portata innovativa dell’AI continui a risplendere anche in futuro.



1) Il rapporto prezzo/utili (P/E) è il rapporto tra la quotazione (prezzo del mercato) dell’azione di una società e gli utili per azione. È uno degli indicatori più utilizzati per valutare la bontà di un investimento. A utili e prezzo costanti, segnala quanti anni l’investitore impiegherà per recuperare il capitale investito. Più il numero è basso, più la società è sottovalutata. E viceversa. Per le società ad alta crescita come Nvidia, non è comunque un indicatore decisivo per la valutazione.
2) Fonte: L’Economia del Corriere.



opinione mercati borse

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