17 luglio 2017

Un mondo da scoprire

Pubblicato in: Economia & Mercati

Dopo anni di crescita all’insegna dello “zero virgola” e di politiche monetarie ultra accomodanti, stiamo per entrare in un territorio completamente inesplorato dove c’è bisogno di tempo e di attenzione per prendere le misure.

 

MERCATO AZIONARIO
Fino ad oggi abbiamo vissuto in un mondo quasi perfetto. Le iniziative delle Banche Centrali hanno posto le basi per un mondo in vitro, da laboratorio, in cui azioni e obbligazioni vanno a braccetto, tutto sale, e la riduzione della volatilità ha cambiato drasticamente la percezione del rischio. A lungo andare un mondo perfetto rischia di creare vizi e danni, perché rendimenti obbligazionari troppo bassi per troppo tempo in un contesto di crescita economica sono la spia che qualcosa non funziona correttamente. Perciò se siamo davvero entrati in una nuova fase in cui la crescita economica torna ad essere l’elemento trainante dei mercati, ben venga un rialzo dei tassi e di conseguenza una discesa dei prezzi obbligazionari.

Ma il ritorno verso la normalità non può nemmeno essere accompagnato da una Borsa in costante e perenne crescita. Pensiamoci un attimo:se le Borse salissero sempre e offrissero solo guadagni, faremmo tutti questo mestiere e non ci sarebbe spazio per gli altri mestieri. Poi verrebbe a mancare un altro tassello fondamentale, ovvero la volatilità, quella sana. Se le quotazioni degli indici mondiali non si correggono mai, creando quegli alti e bassi che alimentano la volatilità, non si creano neppure interessanti occasioni di acquisto. In un mondo privo di volatilità gli investitori fanno fatica a soddisfare i propri bisogni di rendimento. Ben vanga dunque la volatilità.

Ma attenzione a non confondere la volatilità con il rischio. Il rischio è una variabile sempre da evitare perché spesso va a braccetto con la perdita; mentre la volatilità è la variabile che crea nuove opportunità. Ma come proteggersi dal rischio? Con la diversificazione, ossia l’antidoto che permette in ogni momento di sterilizzare il rischio.

Gli imprevisti sono parte integrante degli investimenti, soprattutto in campo azionario, per questo è bene premunirsi con un’appropriata diversificazione perché, se è vero che qualche impresa o titolo o stato possono anche fallire, è altrettanto vero che il mondo sarà sempre in piedi con nuove aziende che crescono e titoli che salgono. Non sarà un mondo perfetto, ma sicuramente un mondo sempre ricco di occasioni e di possibilità di guadagno.

 

MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Le parole di Mario Draghi dello scorso 27 giugno hanno risuonato come un primo campanello di allarme: il “tapering”, manovra delle Banche Centrali volta a ridurre gli stimoli monetari, sta per arrivare. La reazione dei mercati non si è fatta attendere, tanto da spingere il vicepresidente Vitor Constancio a gettare acqua sul fuoco. Era da un po’ che non si vedeva una correzione dei mercati obbligazionari così forte.

In ogni caso, è bene ricordare che il ritorno dell’inflazione non è affatto da leggere come un male, bensì come un’opportunità: se i prezzi salgono sono il segnale che i consumi accelerano; il debito dello Stato si fa più leggero e le aziende possono vendere i beni a prezzi più alti, facendo crescere i ricavi.

Inoltre, se l’inflazione torna a salire le Banche Centrali possono progressivamente aumentare i tassi d’interesse per riportarli su livelli “normali” in modo da avere più armi a disposizione quando il quadro macroeconomico si farà più complicato. Si sa, a ogni espansione inevitabilmente segue una grande o piccola recessione.

Le Banche Centrali sono come i mazzieri dei tavoli da gioco, sono loro a distribuire le carte e a controllare la partita. È dunque facile immaginare che, in un quadro così delicato, saranno molto caute nella politica di risalita di tassi e calibreranno ogni mossa con il bilancino.


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