16 luglio 2020

Investimenti, perchè mantenere la calma nel lungo periodo

Pubblicato in: Economia & Mercati

Le crisi economiche della storia sono sempre state diverse tra loro. Una cosa, però, le accomuna tutte: presto o tardi sono finite e hanno lasciato il passo alla ripresa. Non c’è ragione di temere, quindi, che dopo il Covid-19 non si verificherà lo stesso spartito. Uno studio di Columbia Threadneedle sull’S&P 500, il principale listino azionario negli Stati Uniti d’America, ricorda come dalla data del suo lancio, nel 1926, questo abbia vissuto alti e bassi anche molto pronunciati. Nell’arco dei suoi 94 anni di vita, però, ha avuto un rendimento medio annuo positivo, approssimativamente intorno al 10 per cento. E se è vero che, da un lato, il passato non è necessariamente indicativo di quello che sarà il futuro, dall’altro il dato insegna una cosa: negli investimenti bisogna rimanere focalizzati sui propri obiettivi se questi sono validi, anche se lontani nel tempo, senza farsi prendere troppo dall’emotività del momento.

 

 

Nelle scelte d’investimento, porsi sempre le domande giuste

La casa d’investimenti americana, nel suo report dal titolo “In Prospettiva”, evidenzia come i mercati ribassisti del passato abbiano sempre lasciato strada a un recupero: “anche la volatilità (in entrambe le direzioni) è stata assorbita nel trend al rialzo di lungo periodo. Gli investitori che sono rimasti investiti hanno accusato il colpo, ma ne hanno anche tratto beneficio nel lungo termine”. Se la logica che guida gli investimenti, dunque, è quella di avere una prospettiva di medio o lungo termine, è fondamentale astrarsi dal contesto attuale e porsi le domande giuste. Per esempio, nel corso dell’emergenza sanitaria, tra i settori più colpiti c’è stato sicuramente il turismo. Il fuggi-fuggi nell’immediato degli investitori è in qualche modo giustificato dalla perdita di ricavi che le aziende del settore avranno. Ma è davvero ragionevole pensare che le persone in futuro smetteranno di viaggiare? Nessuno ha la sfera di cristallo, ma probabilmente non sarà così. Una volta rientrata l’emergenza, il comparto potrebbe conoscere una ripresa.

 

 

Non escludere nessun settore a priori

Lo studio di Columbia Threadneedle, in questo senso, sottolinea come nelle crisi passate i settori che hanno trainato al ribasso i mercati durante le crisi poi possono registrare una netta inversione di tendenza. Sempre prendendo a riferimento l’S&P 500, nel 1987 i tre settori più colpiti - beni voluttuari, informatica e finanza - persero in media il 38,1%. Nei 12 mesi successivi ai minimi, però, guadagnarono il 24,3%, sovraperformando del 2,9% l’S&P 500. Durante la bolla dot-com dei primi anni Duemila, i settori di informatica, servizi e utility persero dapprima il 56,3% per poi guadagnare il 54,4% e battere l’S&P 500 del 21,3%. Stessa cosa successa nel 2009, quando i settori finanziario, immobiliare e dell’industria batterono il principale indice americano del 53,3%. Ovviamente, nell’ambito di ciascun settore, ogni titolo fa storia a sé e ogni azienda va valutata singolarmente e in base ai suoi fondamentali. Però questo insegna che può non essere saggio evitare un settore a prescindere, perché al suo interno si potrebbero trovare ottime possibilità a sconto.

 

 

Parola d’ordine: non cedere all’emotività

Negli ultimi mesi, nonostante la situazione dell’economia reale non sia delle migliori, i principali listini azionari mondiali hanno recuperato terreno, chi più chi meno. Quasi ad anticipare una possibile ripresa a breve. Certo, resta un’elevata incertezza sul futuro, motivo della grande volatilità che tiene e terrà banco, almeno fino a quando la pandemia non comincerà a dare decisi segnali di ritirata. La strategia, l’educazione finanziaria e, magari, il supporto di un consulente finanziario preparato possono essere le armi vincenti per chi vuole scegliere una strategia di lungo termine, magari capace di inquadrare i grandi trend del futuro e di saper apportare i giusti correttivi.

L’importante è non essere impazienti, non cedere all’emotività e avere la forza di non abbandonare la strategia d’investimento scelta razionalmente.


NOTA DI REDAZIONE: gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 
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