15 aprile 2020

Consigli per stare vicino ai Clienti al tempo del Coronavirus

Pubblicato in: Vademecum

Il governo italiano sta adottando misure sempre più restrittive per cercare di contenere la diffusione dell’epidemia di coronavirus. Dalla chiusura delle scuole alla sospensione dei servizi considerati non essenziali, dalla serrata di ristoranti, pub, parchi pubblici fino al divieto di spostarsi in un comune diverso dal proprio in mancanza di dimostrabili necessità di lavoro o salute (o altre ragioni con carattere di urgenza).
L’ultimo decreto a dettare i confini tra quel che è lecito e quel che è vietato fare è datato 22 marzo 2020.

 

Il documento prevede la sospensione di tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell’allegato 1 che, tra le altre, contiene anche le attività finanziarie e assicurative con Codice Ateco 66.19.21, quello dei consulenti finanziari.

Significa che i consulenti possono continuare a svolgere la propria attività, ma con le dovute cautele e cercando di utilizzare quanto più possibile telefono, mail e messaggi per il contatto diretto con i propri clienti, riducendo al minimo gli spostamenti fuori casa o dall’ufficio.

 

Qualche “dritta” operativa 

Chiaro, in teoria. Ma come si traduce tutto questo in termini operativi per un consulente?
Tanto per cominciare, fa sapere l’Anasf, che ha messo a punto una serie di domande e risposte per chiarire i dubbi più frequenti, è bene soffermarsi sul tema dello svolgimento dell’attività in luoghi diversi dalla sede.

Gli spostamenti fuori da casa o dall’ufficio sono consentiti, è vero, ma solo in caso di stretta e indifferibile necessità lavorativa, che dovrà essere comprovata da un modulo di autocertificazione, da compilare sotto la propria responsabilità anche dal punto di vista penale. Tradotto: per quanto riguarda l’attività che non si può svolgere da remoto, è meglio rimandare tutto il rimandabile. 

Se lo spostamento dovesse essere proprio necessario, Anasf consiglia di portare con sé oltre all’autodichiarazione – ove possibile – una dichiarazione specifica della società mandante che attesti l’incarico con il cliente. In assenza di questo documento, sarebbe bene compilare l’autocertificazione nel modo più dettagliato possibile, con tanto di nome della società per cui si lavora (omettendo però, per ovvie ragioni di privacy, il nome del cliente).

Anasf ritiene utile per il consulente finanziario avere con sé anche l’iscrizione alla CCIAA (la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) e scattare una foto con il proprio cellulare al documento che verrà lasciato all’Operatore di Polizia (questo per avere una prova documentale dalla quale è possibile evincere la data, l’ora e luogo del controllo e per poterlo presentare in ulteriori check point presenti sullo stesso tragitto nell’arco della stessa giornata). Fin qui le indicazioni strettamente pratiche.

 

Ma come gestire i clienti in questa fase così delicata?

 

Stare vicini al cliente, anche se solo virtualmente

In un momento in cui la preoccupazione per i propri investimenti è solo una goccia che si aggiunge a un mare di altre (ben più gravi) angosce, la parola d’ordine per i consulenti finanziari deve essere “empatia”.

Che non significa buttare lì rassicurazioni generiche e superficiali, ma cercare di entrare davvero in connessione con chi sta all’altro capo del telefono.

Psicologicamente siamo più provati in quanto ciò che percepiamo come messo a rischio è la nostra salute, ovvero il bene più prezioso che possediamo, e anche perché vivere privati della nostra libertà con le città avvolte da un silenzio surreale ci imprigiona nei nostri pensieri ed essere positivi è difficile”, testimonia una consulente finanziaria in un articolo a sua firma apparso su WeWealth.

 

In questo contesto, quella dei mercati volatili diventa la ciliegina sulla torta”.
Per questo, racconta la consulente, ai suoi clienti parla “poco di mercati e finanza, se non per richiamare alcuni concetti fondamentali detti e ridetti tante volte”, e si impegna invece per stare al loro fianco, virtualmente. “Per quanto turbati da tutto il contesto e per quanto noi stessi preoccupati per la nostra salute, noi consulenti finanziari dobbiamo fare la differenza. E quindi stiamo, da casa, assieme ai clienti”.


NOTA DI REDAZIONE: gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
 

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